Biologico

Bufera bio

In questi giorni I quotidiani parlano di “bio truffe”. Un intero settore, controllato e affidabile, messo in cattiva luce a causa di truffatori.

Il biologico fa lavorare 60.000 aziende in Italia. Finora Nas e carabinieri ne hanno controllate 540. A seguito di alcune segnalazioni da parte dei produttori, che si vedevano proporre false certificazioni a buon mercato, sono venute a galla un certo numero di frodi. La più eclatante? Quella del riso convenzionale venduto come biologico nel pavese: proveniente da risaie italiane, dell’Ucraina e dell’Argentina, con documenti falsi raggiungeva ignare società di alimenti coltivati col metodo biologico. Ma le stesse società acquirenti, a un certo punto, hanno sospettato qualcosa e hanno chiesto il rimborso di quanto pagato per il falso bio. I controlli però hanno portato anche ad esiti diversi. Quaranta aziende ispezionate nel piacentino si sono dimostrate tutte in perfetta regola. Cos’è allora ciò che mette in pericolo il bio? L’agricoltura biologica protegge l’equilibrio del Pianeta, garantendo un futuro pulito all’ambiente, e preserva la salute di noi che lo mangiamo e dei contadini che lo coltivano nei campi. Che sia appetibile, in tutti i sensi, è un dato di fatto: negli ultimi anni le vendite di alimenti biologici sono cresciute vertiginosamente. Molti hanno capito l’importanza e il valore di questa scelta, non solo gli acquirenti, ma anche le grandi aziende, la grande distribuzione. Ma i costi di produzione sono superiori e ricadono immediatamente sul prezzo finale, più alto mediamente del 20% rispetto al convenzionale. E questo può indurre qualcuno a cercare guadagni facili. Niente di nuovo, all’apparenza. In realtà qualcosa di particolare c’è: gli addetti ai lavori sono ben contenti che i controlli vengano fatti. La certificazione è un riconoscimento del proprio lavoro. Più il controllo è rigoroso, maggiore è il valore della garanzia. Ha scritto Simona Roveda in un pezzo che sta per uscire su “La Stampa”: “Il biologico è un approccio diverso alla vita, più consapevole e rispettoso, secondo il quale l’uomo, gli animali e l’ambiente sono legati l’uno all’altro come gli anelli di una catena che non si può spezzare. La qualità della vita dipende dall’armonia di questi anelli. È vergognoso che qualche truffatore ne abbia approfittato”.

Paola Magni

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