Buono e naturale: libertà o privazione?

Possiamo pensare di avvicinarci a un migliore regime alimentare in due modi.

E ciò che consumiamo si
riflette sull’economia e sulla politica. Chi è consapevole
di questo, alle volte, viene tacciato di “fanatismo”: in
realtà è qualcuno che sta ragionando con la propria
testa, e questo alle volte spaventa. È anche vero che
occorre fare attenzione alle scivolate di percorso, ovvero a non
diventare “integralisti” a tavola. Il cibo è buono e ci
mette in comunicazione con gli altri: ricordiamolo sempre e, oltre
a vivere meglio, contageremo positivamente chi ci sta intorno.

Così, ci possiamo avvicinare a uno stile di vita in armonia
con la natura, a un migliore regime, a una nuova alimentazione in
due modi.

Possiamo dimenticarci il piacere di mangiare. Negare i gusti
personali e i messaggi del corpo, e mangiare solo ciò che
consideriamo “salutare”. Rifiutare gli inviti a cena dagli amici
che non si nutrono come noi, rinunciare alle grigliate in compagnia
perché c’è solo carne, evitare la gita al rifugio in
montagna perché poi lì si mangiano solo grassi salumi
e polenta.

Oppure possiamo godere del piacere di scegliere, quando si
può, la frutta e la verdura biologica, apprezzare le
screziature dei frutti becchettati, addentare una mela con la
buccia. Possiamo essere gratificati dall’aver compiuto una scelta
che chiede una più alta consapevolezza di ciò che fai
e di ciò che mangi, con un sorriso. Invitare a cena gli
amici offrendo ricette nuove e un po’ variate, sfidandoli a
preparare un polpettone senza carne o ad assaggiare uno spezzatino
di seitan più tenero e leggero di quello di vitello. Andare
alla grigliata all’aperto con tanto pane casereccio, olio buono,
erbe e pomodori, preparando oltre alle solite costine delle ottime
bruschette che, è naturale, saranno molto, molto apprezzate:
buone, facili, appetitose, colorate.

Avvicinarsi alla cucina naturale, al biologico e all’aura naturale
che lo circonda, deve essere una scelta di libertà, di
volontà positiva. Non una privazione. Non è un
limite, scegliere di mangiare e di vivere meglio. Ma un
percorso.

S.R.

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