Capire il corpo attraverso i Chakra

Molti disturbi emotivi, psichici e fisici possono trovare una risposta partendo da come l’energia fluisce nel nostro corpo. Il sistema dei Chakra

La medicina ayurvedica, considera l’uomo un sistema olistico,
dove l’energia vitale di ognuno se fluisce liberamente consente il
benessere e la salute.
I Flussi di energia, incrociandosi, creano dei veri e propri centri
energetici, chiamati da circa tremila anni Chakra.
La parola, deriva dal sancrito (antichissima lingua dell’India,
paragonabile al nostro latino) e significa “ruota”, proprio per il
continuo ruotare di questi centri di energia vitale, che, agendo
come valvole collegate e autoaprenti, incanalano nel corpo anche
fisico la relativa corrente “elettrica”.

Ciascun Chakra è direttamente associato a un organo
specifico del corpo fisico o una ghiandola endocrina. Il numero
totale dei centri energetici è altissimo (antichi testi
indù ne distinguono più di diecimila), quelli
più comunemente conosciuti e riconosciuti importanti per noi
occidentali sono i sette Chakra maggiori, situati lungo tutto
l’asse centrale del corpo umano, che va dalla base della spina
dorsale a poco oltre la testa.

I sette maggiori Chakra sono considerati dei veri e propri centri
di regolazione e di “snodo” della considerata rarefatta energia
vitale, che si ritiene abbia una diversa frequenza vibrazionale,
paragonabile a quella che hanno i colori. Per tale motivo la
diversa frequenza energetica dei Chakra, è rappresentata con
i relativi colori dell’arcobaleno.

Lo sforzo dell’attuale medicina naturale
occidentale, è stato quello di studiare la corrispondenza
tra le funzioni delle ghiandole endocrine e le funzioni attribuite
dai maestri di Yoga ai Chakra.

La fisica quantistica ha dato recentemente un
validissimo supporto scientifico, riuscendo a spiegare i Chakra con
la teoria dell’energia in vibrazione.
Ciò che era considerata essere solo materia solida, composta
di atomi visti come solide “palle da biliardo” è secondo
tale teoria scientifica, solo spazio vuoto al 99,9 per cento, ma
riempito di energia vibrazionale. Tale teoria fisica ha permesso di
considerare il sistema fisiologico non visibile dell’uomo,
già sviluppato dall’antichissima cultura induista, che aveva
costituito una vera e propria mappa di un sistema psico-fisiologico
dell’essere umano. Ovviamente la scienza ufficiale, influenzata
ancora da una concezione solo chimica e meccanicistica della vita,
ha sempre disconosciuto la validità della teoria dei
Chakra.

Secondo la medicina ayurvedica, invece, questi
centri sono responsabili del progetto globale e della
qualità della nostra vita e possono indicarci le zone in cui
le nostre funzioni vitali potrebbero essere non bilanciate. Ad
esempio, le ghiandole surrenali, che sono in corrispondenza del
plesso solare, producono anche ormoni utili nei processi digestivi
e sono facilitate dal funzionamento del Chakra Manipura, situato
proprio all’altezza del plesso solare. Un altro esempio è la
stretta relazione della ghiandola pineale, che produce una sostanza
neuro-chimica di natura allucinogena, simile a quella usate nei
riti sciamanici per raggiungere stati di coscienza alterata o di
chiarovegenza, corrispondente al Chakra Ajna, che coincide appunto
con le caratteristiche del Terzo Occhio, la cui funzione principale
è appunto la chiaroveggenza.

Gabriele Bettoschi

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