Capodanno “cruelty free”

Mancano pochi giorni al gran cenone di Capodanno. Cosa indossare per essere trendy in modo eco? Ecco un paio di consigli per un inizio di anno nuovo “cruelty free”.

Che si trascorra a casa con i parenti o al ristorante con gli
amici, fuori in piazza o in un comodo salotto, il dilemma
dell’ultimo dell’anno è sempre uno solo: «Cosa mi
metto?».

Se volete trascorrere una
notte di San Silvestro all’insegna dei comportamenti ambientali
etici
, ma senza rinunciare all’eleganza, e non avete
ancora scelto cosa indossare, ecco un paio di consigli che fanno
per voi.

  1. Innanzi tutto, attenzione ai capi di origine animale,
    cioè lana e
    seta
    .
    Riguardo alla lana, in particolare, pensiamo spesso che in quanto
    tessuto “naturale” sia prodotta in maniera etica. In molti casi non
    è così.
    La maggior parte della materia prima, infatti, è importata
    da Nuova Zelanda, Australia e Sud America, luoghi in cui, ogni
    anno, oltre un milione di ovini muore a causa del freddo e delle
    ferite inferte in sede di tosatura. Quest’ultima è
    effettuata con metodi particolarmente crudeli, come il “mulesing”,
    che oltre al pelo strappa anche la pelle dell’animale, ferendolo a
    morte.
    E’ bene dunque scegliere capi ecologici, accertandosi, se
    possibile, che il metodo di tosatura per la lana e di produzione
    per la seta sia “cruelty free”.
  2. Ottimo è il ricorso ai capi in
    cotone, velluto, ciniglia, canapa
    .
    In questo caso, è necessario fare particolarmente attenzione
    alla colorazione del filato, spesso effettuata con metodi che hanno
    un significativo impatto ambientale.
    Meglio allora scegliere tessuti provenienti da coltivazioni
    biologiche e colorati con materiali naturali a basso impatto
    ambientale.
  3. E per finire gli accessori: per chi vuole rinunciare alla
    pelle, è possibile acquistare borse, cinture, portafogli,
    scarpe in ecopelle, goretex e
    nuovi materiali “high tech”
    .

I fabbricanti di capi di abbigliamento ed oggetti “senza
crudeltà” aumentano di anno in anno, spesso con catene di
distribuzione apposite, pensate per creare una nuova tendenza anche
nel vestire.
E tra gli stilisti vi sono anche delle celebrità (è
ormai noto l’impegno di Stella McCartney in questo senso).
A sottolineare che l’ambientalismo può essere anche sinonimo
di bellezza e buon gusto, oltre che di buonsenso.

 

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