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Quando spira una brezza polare dal condizionatore, o quando si sente il ruggito del Cayenne Turbo del Ranzani, ci si chiede quanta energia si spreca. Ecco la ricetta per il risparmio energetico del commissario europeo all’Energia.
Secondo la Commissione Ue si può arrivare a tagliare il
20% dei consumi energetici entro il 2020. Il che significa
risparmiare miliardi di euro e tonnellate di CO2. Come?
Concentrandosi su
10 iniziative urgenti da portare a termine nei prossimi sei
anni.
Il commissario europeo all’Energia Andris Piebalgs ha svelato la
sua ricetta per il risparmio energetico. Se avrà successo,
sarà un toccasana per le persone, l’ambiente e l’industria.
Che non presta orecchie da mercante, quando si tratta di
risparmiare miliardi di euro.
L’efficienza energetica è uno di quei problemi che
riguarda più da vicino i cittadini e loro abitudini, visto
che gli sprechi si pagano a caro prezzo. Soprattutto in Italia.
Basta dare uno sguardo alla bolletta per rendersene conto. Senza
dimenticare la prospettiva di una migliore qualità di
vita.
Il commissario Piebalgs non chiede alle famiglie di abbassare di
un grado la temperatura di casa, di coprire le pentole sui fornelli
e di usare i mezzi pubblici. O meglio: Bruxelles è
più ambiziosa, anche se non snobba le buone abitudini.
I consumi casalinghi corrispondono al 16% dell’energia totale
usata in Europa. Per risparmiare si possono comprare lampadine
più efficienti (come le fluorescenti compatte, che consumano
il 60% in meno delle lampadine normali e durano 6-12 volte di
più) o frigoriferi di ultima generazione.
Ci sono poi gli apparecchi elettronici, che consumano il 20%
dell?energia di casa, di cui la metà si spreca in stand-by.
Ma sono già in commercio caricatori, decoder e affini che
non consumano quasi a quando rimane accesa la lucina rossa. Inoltre
si possono isolare le abitazioni con appositi “cappotti” o comprare
auto meno inquinanti e più efficienti.
In altri termini,
Bruxelles punta sulla diffusione della tecnologia
salva-energia. Le
10 iniziative prioritarie spazieranno
dall’aggiornamento delle etichette degli apparecchi elettronici e
dai requisiti di eco-design, agli standard minimi per i consumi
energetici degli edifici. Dal settore dei trasporti alla
generazione, la trasformazione e la distribuzione dell’energia
elettrica. Senza tralasciare progetti educativi e affini. Il
traguardo è nel 2020, ma i primi risultati si vedranno
già a partire dall?anno prossimo.
Gianluca
Cazzaniga
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