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I giochi tecnologici possono diventare dei veri e propri “predatori della psiche” privando il bambino di fantasia e immaginazione.
I giochi tecnologici, con la loro situazione ripetitiva e rigidamente
predefinita sottraggono, al bambino fantasia dirottando la naturale
predisposizione istintiva e le doti innate quali l’intuito e
l’immaginazione, verso la prestazione, la performance; il bambino
è stimolato pertanto ad abbandonare i propri naturali
talenti instaurando alle volte una vera e propria dipendenza dallo
strumento elettronico. Anche per le bambine non è molto
diverso perché ormai esistono bambole che sanno fare di
tutto.
Mettendosi in contatto con la natura, è facile risvegliare
nei bambini l’esigenza di giochi semplici e soprattutto antichi, ma
anche l’esperienza ormai rara di un sano ozio contemplativo. I
bambini se stimolati sono grandi osservatori, hanno tanta
capacità di trasformare con la loro fantasia le immagini.
L’occasione di una passeggiata può essere sfruttata per
insegnare al bambino a osservare creativamente il mondo naturale e
giocare con le immagini: ogni cosa ha un disegno, dalle nuvole,
alle nervature delle foglie, le striature dei sassi, dei tronchi,
le forme dei fiori, la gamma del verde nei boschi; tutto ciò
può essere poi riprodotto nei disegni.
Si possono raccogliere semenze, rami, foglie e utilizzarle per
composizioni o per costruire burattini. In genere i bambini sono
poi molto orgogliosi di riuscire a costruire da sé qualcosa
di originale. Va da sé che il mare è per i bambini il
luogo del divertimento per eccellenza, dove è più
facile riuscire a far loro abbandonare gli schemi cittadini. Dai
due anni in sù paletta e secchiello riscuotono ancora molto
successo. La sabbia è un elemento che favorisce in tutti
un’intensa regressione. La sua duttilità la rende
interessante e vicina alla psiche più di altri elementi,
è come uno schermo dove proiettare tante immagini:
può diventare la pappa, la pista per le macchinine o le
biglie, il castello incantato, l’animale. Accostato all’altro
elemento, l’acqua del mare, stimola la realizzazione di tanti
scenari, non così banali come appare a prima vista: quanti
castelli costruiti sulla battigia subiscono distruzioni e
ricostruzioni accompagnate da gridolini e commenti, quante
competizioni rappresentate dalla tensione tra due elementi
essenziali per la vita, acqua e terra!
Flavia Facco
Psicologa Psicoterapeuta
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