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Non si tratta di passare una mano di vernice rosa sui problemi, ma di imparare a riconoscere come vecchi schemi ci fanno vedere la realtà.
Il cambiamento più grande, di solito, comincia con
un’alta sfida: io posso cambiare i miei pensieri e la mia
realtà. Come un indumento smesso, una piastrella scheggiata,
il colore delle pareti della mia stanza, un pensiero di dolore o
paura, un cibo che non mi piace più, una relazione che non
mi soddisfa: non mi servono, non sono più a mio vantaggio.
Che senso ha tenerli? Me ne sbarazzo e li sostituisco con qualcosa
di nuovo che si chiama emozione-pensiero positivo. E se capisco che
la mia realtà non esiste distinta dai miei pensieri,
immediatamente mi rendo conto di quanto sia importante trasformare
quei pensieri negativi in energia conscia e positiva. E ripartire
daccapo.
Pensiero creativo significa trasformare l’impossibile in possibile.
Il negativo in positivo. La rassegnazione in carica vitale. Il
vittimismo in piena assunzione di responsabilità. Vuol dire
dipingere un fondo nero con tutti i colori dell’iride. Pensiero
creativo significa attingere a quella infinita riserva di energie e
di insospettate capacità che Albert Einstein aveva
individuato in ciascun essere umano. A patto di saperle
riconoscere: “Solo così, soltanto se riusciamo a convincerci
che esse esistono, possiamo farne appello” diceva.
Pensiamo i pensieri che creano le azioni che producono i risultati
nella nostra vita. E’ una realtà per tutti. E’ una catena
che non si può spezzare lamentandosi: di un lavoro che non
va bene, di una relazione affettiva che non funziona, di una vita
vissuta a mezza velocità, con il freno a mano tirato,
colorata di insoddisfazione. Il problema è all’origine. Il
problema è il pensiero negativo, spesso di
impossibilità, che ha creato quella realtà che adesso
non mi piace più.
Tutti abbiamo pensieri negativi. Fanno parte di noi, della storia
personale di ciascuno. Si sono insinuati nella nostra crescita e
adesso sono lì, pesanti e improduttivi, zavorra sul nostro
cammino di evoluzione. Capire da dove originano quei pensieri, come
funziona la mente inconscia, in che modo liberarsi dai sistemi di
credenze è già pensare creativamente. Solo
così puoi focalizzarti sulla direzione che la tua esistenza
sta prendendo. Solo così la vita può fluire con
un’energia rinnovata.
Solo così, gli obiettivi e i risultati che sembravano
irrealizzabili si possono materializzare nella realtà.
Dandole una nuova mano di vernice, un chiaro focus invece dello
sforzo. Per esempio la correzione invece dell’errore, la
vitalità al posto dello stress, l’azione invece della scusa.
I pensieri positivi sostituiscono quelli negativi.
Trasformarli dipende solo da noi. Da te.
Rosa Maria Vijogini
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