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Dopo ben 20 mesi di attesa si discute alla Conferenza Stato-Regioni il decreto per incentivare il fotovoltaico anche in Italia.
E’ quel regolamento che dovrebbe consentire di
installare i pannelli fotovoltaici sul tetto di casa,
e poi, quando non si usa l’elettricità, rivenderla alla rete
e guadagnarci anche!
Presto sapremo forse i tempi, l’entità e i modi di
finanziamento. Intanto, prepariamoci.
Cos’è.
Si tratta del cosiddetto “conto energia”, uno schema di decreto sul
fotovoltaico – previsto dal Decreto Legislativo 387/2003, in
attuazione della Direttiva europea sulla promozione delle fonti
rinnovabili (la 2001/77).
E’ un provvedimento che incentiva l’energia prodotta dal sole con
un sistema simile a quello in Germania e in Spagna. Il nostro
paese, il paese del sole, è infatti un po’ indietro nella
produzione del fotovoltaico: basti pensare che nel 2004 ha
installato solo 4 MW mentre la Germania ne ha installato quasi
400:
Il mercato del Solare Fotovoltaico nel 2004
Paesi – MW installati 2004
Germania – 363
Giappone – 277
Spagna – 11,8
Francia – 5,87
Italia – 4,3Fonte: elaborazione Legambiente su dati
Eur’Observer
Cosa si fa ora.
Tutto è in
discussione. Ma, qualora lo schema d’intervento dovesse ricalcare
quello idealmente tracciato, si potrà installare in casa, in
condominio, su tetti o terrazzi, sistemi solari fotovoltaici
sufficienti per il fabbisogno energetico dell’utenza domestica. Il
surplus di energia prodotta potrà poi essere eventualmente
rivenduta alla rete.
A livello tecnico, non c’è problema. Collaudati sistemi
di doppio contatore gestiscono un bilancio che potrebbe perfino –
non è da escludere – essere positivo.
A livello politico, il nodo c’era. Ma forse presto sarà
sciolto.
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