I negozi bio dell’Umbria
Convertire dal convenzionale al biologico
Come si spiega che le aziende del settore siano passate al biologico da 4.000 a 40.000? Si tratta forse di conversioni miracolose?
Boom del biologico, crescita vertiginosa delle aziende, impennata
nella produzione del bio in Italia. Quante garanzie ci sono sulla
qualità biologica della produzione?
Moltissime aziende sono passate al biologico dopo essere entrate al
far parte del progetto set-aside, promosso e finanziato dall’Unione
Europea. Con il set-aside le aziende hanno ricevuto contributi
mentre i loro terreni venivano messi a riposo per almeno cinque
anni. In questo periodo i terreni si sono automaticamente
“ripuliti” dalla presenza di anticrittogamici e fertilizzanti
chimici e hanno raggiunto i requisiti richiesti per diventare
adatti alla coltivazione biologica. Dal 1990 al 1994 i beneficiari
di questi contributi sono stati almeno 64.000.
Convertiamoci!
Alcune aziende passano dal convenzionale al biologico attraverso un
periodo di conversione che varia dai due ai tre anni (dal momento
in cui se ne fa richiesta) a seconda del tipo di coltura. In questo
periodo gli Enti Certificatori effettuano controlli annuali sui
registri fiscali dell’azienda, in particolare verificando
l’acquisto esclusivo dei prodotti (concimi, antiparassitari)
ammessi, analizzano campioni di tali prodotti ed eventualmente
anche il terreno di produzione.
Un prodotto può essere denominato in conversione solo se
raccolto dopo almeno 12 mesi dall’inizio della conversione. Prima
di questo periodo risulta essere ancora da agricoltura
convenzionale.
Conversioni in tempo record
Qualora un’azienda abbia coltivato con il metodo biologico nel
periodo antecedente la richiesta di conversione e lo possa
documentare, l’Ente Certificatore, sempre con l’approvazione della
Regione, può scalare dalla durata totale della conversione
il periodo in questione. In ogni caso il prodotto finale
sarà certificato come in conversione fino al raggiungimento
dei due o tre anni stabiliti dal regolamento. Solo allora
sarà certificato come prodotto da agricoltura biologica. Per
ridurre ulteriormente i tempi di conversione, è possibile
anche sostituire il substrato (terriccio) utilizzato per la
coltivazione in serra in contenitori tipo “casse”, oppure per le
piantine in vaso.
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