
Vecchi e nuovi ogm sono sottoposti alle stesse regole, ma ora le cose potrebbero cambiare. Una petizione vuole evitare questo rischio.
Roberto Pinton, ai microfoni di LifeGate Radio, ci parla del decreto Alemanno sulla coesistenza ogm in agricoltura. E ci spiega quali sono le modifiche apportate.
Il decreto Alemanno sulla coesistenza tra agricoltura
biologica, convenzionale e Ogm, è
stato approvato oggi dalla Camera con modifiche che riguardano tre
aspetti abbastanza importanti: l?aumento delle pene per i
trasgressori, l?anamento del termine del 31 dicembre 2005, quello
che originariamente si prevedeva come termine ultimo perché
le regioni approvassero i loro piani di coesistenza, e infine
l?approvazione dell?emendamento che stabilisce che le sementi
convenzionali e biologiche devono essere sostanzialmente a residuo
zero, quindi prive di contaminazioni. Niente soglia di
contaminazione quindi (che qualcuno chiedeva dello 0.9 qualcuno
dello 0.3) per il prodotto biologico, che continua a dover
garantire l?assoluta esenzione da residui Ogm. Il Governo è
stato battuto tre volte: una volta ieri su un emendamento
presentato dalla Lega, e oggi su un emendamento sempre della Lega e
su un altro della Margherita ed altri. Diciamo che anche se le
richieste degli agricoltori e dei consumatori erano già
state parzialmente colte dal decreto, la Camera è stata
ancora più sensibile del Governo e di quanto non fosse stata
la Commissione.
Il fronte anti-ogm si dimostra sempre più
bipartisan. Cosa succede nella maggioranza, chi rimane ancora
pro-ogm?
Guardando il sito di formazione di Forza
Italia e la stampa particolarmente filogovernativa, notiamo che la
linea che viene proposta è quella di una americanizzazione
totale, della serie ?vogliamo gli Ogm, non rompeteci le scatole, e
non pretendete vincoli e limiti perché c?è la
libertà d?impresa e dobbiamo praticamente poter seminare Ogm
quanto si vuole?.
In realtà invece a livello di Amministrazioni locali, in
numerosi casi, nelle Regioni, nei Comuni, nelle Province e nelle
diverse articolazioni delle realtà locali, proprio Forza
Italia spesso si fa promotrice delle norme o di delibere che
rendono il proprio territorio Ogm free. C?è una certa
discrasia fra quanto accade al vertice della capitale, e quanto
accade invece sul territorio, dove c?è un maggior legame con
le esigenze reali della popolazione, dell?associazionismo agricolo,
dei consumatori, della difesa del territorio e delle
tipicità. A livello parlamentare c?è una ?manica
larga? che invece a livello locale non si riscontra, dobbiamo darne
atto.
Una cosa curiosa, comunque, è stata che il forzista
Presidente della Commissione Agricoltura proprio settimana scorsa
ha detto che non solo è possibile la contaminazione dei
prodotti biologici e convenzionali da parte degli Ogm, ma bisogna
tenere presente che anche i prodotti biologici e convenzionali
possono contaminare gli Ogm! Questo per dare l?idea
dell?impostazione complessiva tenuta sull?argomento in
Commissione?
Ora il decreto passerà al vaglio del
Senato?
Sì e c?è un termine da
rispettare, che è quello fissato dalla Costituzione: un
decreto legge dura 60 giorni per cui entro il 28 gennaio il Senato
deve approvare il decreto. Attenzione: se il Senato apporta
modifiche al testo della Camera, poi il testo deve tornare alla
Camera. C?è una settimana di tempo per uscire dall? ?incubo
contaminazione Ogm?!
E se non viene approvato?
In questo caso
decade, e c?è il rischio che le prossime semine possano
essere Ogm, perlomeno nelle Regioni in cui non è stato
deciso il bando agli Ogm. Le Regioni Ogm free per il momento sono
14, non sono poche, ma ci sono Regioni significative dal punto di
vista agricolo- la Lombardia è una di queste – che non hanno
assunto decisioni ufficiali.
Teniamo presente, comunque, che il decreto era stato approvato
all?unanimità dal Governo nella sua stesura iniziale, con
un?unica astensione del Ministro Castelli che aveva motivato il suo
voto contrario definendosi un ?talebano dell?ambiente? e quindi
assolutamente contrario agli Ogm.
Se quindi il Governo ha sposato il decreto così come l?ha
proposto, e la Camera lo ha approvato, possiamo pensare che in
?qualche maniera? se ne dovrebbe uscire entro il 28 gennaio
prossimo?
Claudio Vigolo
Paola
Magni
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