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Torniamo ad occuparci di solare, di energia che proviene dal sole. Abbiamo con noi l’ingegner Diego Canestrelli, curatore de Ilportaledelsole.it, installatore, collaboratore di LifeGate.
Cos’è il conto energia? Un decreto che in Italia aspettavamo da oltre un anno. Fissa una nuova regolamentazione in base a cui l’installazione di pannelli fotovoltaici per privati e aziende costituirà una proficua fonte di reddito: ogni kWh prodotto da un impianto fotovoltaico verrà “fisicamente” restribuito, e genererà una rendita. Oltre a questa rendita si potrà anche sommare il risparmio sulla bolletta elettrica. Parliamo dei privati. Il minimo che prevede la legge è installare un impianto da un kW di potenza. Facendo due conti, in un anno si ricevono comunque grazie al conto energia circa 500 euro, e questo per vent’anni, garantiti. Una rendita. Parlando per esempio di un installazione in Nord Italia, 0,445 per 1.100 kWh (che è la produzione statistica di un impianto da 1 kW in un anno) ci genera circa questi 500 euro. Un impianto domestico tipico, da 3 kWp, genera una rendita di 1.500 euro l’anno. Oltre questa, sommiamo il risparmio sulla bolletta. Questo se si considera un impianto da 3 kWp. Parliamo di costi. Stiamo su cifre basse. Quanto può costare l’installazione di un impianto fotovoltaico sul proprio tetto? Il costo medio in questo momento sono 7.500 euro per ogni kWp installato. Chiavi in mano. Un costo che prescinde da eventuali trattative, da diversi operatori… un valore orientativo. Quindi per un impianto da 3 kWp siamo orientativamente sui 21.000 euro. Sui quali però, come abbiamo visto, c’è la rendita e il risparmio. Si arriva ad avere rendite superiori all’8 – 9% sul valore investito. In soldoni. Facciamo una via di mezzo. Un impianto da 2 kWp. Intanto, quanti metri quadri di pannelli ci vogliono? Circa 16 metri quadri di pannelli. Quindi un tetto di 4 metri per 4… …O 8 per 2, a seconda di come è disposto. Si spendono questi, diciamo, 15.000 euro, si inizia già da subito ad avere una rendita di 1.000 euro all’anno, comunque si ricevono. E c’è il risparmio in bolletta. Di quanto può essere? Il risparmio in bolletta, tenendo conto del costo medio del kWh che è molto variabile, potrebbe essere sui 350 – 360 euro all’anno di risparmio. Quindi, 1360 euro all’anno di guadagno, grosso modo. Quali sono le considerazioni di cui un privato deve tener conto per capire se può o meno mettere sul proprio tetto un impianto del genere? L’impianto deve essere installato innanzitutto su un’area o di proprietà – tipicamente un tetto, se si ha una villetta – o, in un condominio, o un residence, deve verificare se ha il diritto di godimento, la possibilità di installare un impianto nell’area definita. Ciò detto, è importante verificare l’orientamento. L’impianto produce i dati nominali se il pannello, inclinato, è perfettamente orientato verso sud. Se si scosta da sud, non è una tragedia, ma la produttività può essere leggermente minore. Va assolutamente esclusa ogni faglia a nord perché non produce praticamente a. Est, ovest, meglio se sud-est o sud-ovest, sono comunque esaminabili. Prerequisiti di base, dunque, la possibilità legale di installare l’impianto e l’esposizione ragionevolmente a sud. E poi chiariamo anche questo. Non è che ci si stacca dall’Enel, non è che di notte, o in un periodo di brutto tempo, non si ha l’energia in casa. Questa è una fonte suppletiva che dà modo di ridurre, o addirittura di azzerare, la bolletta dell’energia elettrica. Hai fatto molto bene a toccare questo argomento. Gli impianti vengono connessi sempre e l’Enel continua a fornire, come prima. In parallelo, ci troviamo questa nostra “centrale fotovoltaica di produzione”, che quando c’è il sole produce, e produce anche di più di quel che ci occorre. Questo “di più” viene riversato all’Enel che ce la scala dalla bolletta.
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