Distributori alternativi

Distributori alternativi : 125mila punti di ricarica per veicoli elettrici in sette anni.

Per spingere il mercato dell’auto verso la direzione giusta, è fondamentale creare una rete di distributori alternativi che renda i carburanti in grado di ridurre l’impatto dei mezzi di trasporto su gomma.

Molte persone, pur prendendo in considerazione
auto alimentate a metano, gpl o ibride, spesso nel momento della
scelta optano ancora per modelli a benzina o gasolio per il solo
fatto che hanno paura di non poter fare rifornimento senza
pensieri, cioè senza la paura di restare a secco prima di
aver trovato un distributore.

Così l’Unione europea ha deciso di
ribaltare l’impostazione con cui si decide di cambiare macchina,
cancellando questa “scusa” dalla lista dei motivi per cui si
abbandona l’idea di comprare un’auto meno inquinante. In
particolare, all’Italia è richiesto di raggiungere un minimo
di 125mila punta di ricarica per veicoli elettrici entro il 2020 e,
al tempo stesso, di incrementare il numero di stazioni di
rifornimento di metano, gpl e idrogeno nonostante il nostro paese
sia già quello che in Europa conta più impianti a
metano con quasi mille stazioni funzionanti e duecento in
costruzione
.

“Lo sviluppo di carburanti innovativi e
sostitutivi è un modo per permettere all’Europa di
risparmiare risorse e ridurre la nostra enorme dipendenza dal
petrolio promuovendo un’industria dei trasporti che sia pronta a
rispondere alle esigenze del Ventunesimo secolo”, ha dichiarato il
commissario europeo per i Trasporti, Siim
Kallas
.

Secondo le previsioni nel 2020 ci saranno 6
milioni di veicoli elettrici in India e in Cina. Per l’Europa una
motivazione in più per competere e crescere investendo in un
mercato che non è solo ricco, ma anche eco.

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