
Le mappe basate sui dati di Global forest watch permettono di ottenere una fotografia della copertura boschiva nel mondo e della deforestazione.
Un momento di festa verde? Ecco come tingerlo di pi
E’, infatti, possibile organizzare ritrovi famigliari in
campagna, così come davanti al barbecue di casa, senza
finire travolti dall’immondizia, con l’impressione che siano
passati i “barbari” o Annibale in persona coi suoi elefanti invece
di un’allegra famigliola italiana, e che ci vorranno ore e ore di
sport per smaltire le sontuose pietanze preparate e consumate.
Infatti, diminuire l’impatto ambientale delle nostre feste
è possibile, soprattutto oggi, grazie a nuovi e facilmente
reperibili prodotti che il mercato ci offre e che con piccoli gesti
e scelte possiamo preferire a quelli tradizionali.
In primis, esistono oggi in circolazione, in particolare in
alcuni ipermercati, piatti (piani e fondi) e bicchieri che sono
realizzati in PLA (Acido lattico Polimerizzato), il quale essendo
prodotto a partire da uno zucchero, derivato dall’amido di mais,
è un prodotto di origine completamente naturale e che
assicura sia la rinnovabilità della fonte sia la totale
biodegradabilità, nel rispetto dell’ambiente.
I piattini ed i bicchieri si degradano al 100% producendo
compost, anidride carbonica ed acqua, per cui è possibile
smaltirli con i rifiuti organici, il cosiddetto “umido”, e dire
addio alla plastica non riciclabile dei piatti e dei bicchieri
tradizionali.
Aspettando la versione in PLA delle posate, si può
continuare il nostro pic-nic ecologico con tovaglioli, carta da
cucina e fazzolettini di carta che derivano da carta riciclata,
magari con il marchio Ecolabel (la “margherita” che possiamo
ritrovare sulle confezioni di quei prodotti con ridotti impatti
ambientali) oppure con la certificazione FSC (Forest Stewardship
Council) per il rispetto delle foreste: ciò significa
materia prima proveniente da foreste gestite nel rispetto di
rigorosi standard ambientali, sociali ed economici.
E come non cercare di rispettare l’ambiente e noi stessi
attraverso l’acquisto di prodotti alimentari biologici (dalla
frutta alla carne per la nostra griglia, dalla verdura al vino), i
quali escludono l’impiego di concimi chimici, fitofarmaci e
organismi geneticamente modificati, oppure con prodotti che
provengono dal commercio equo-solidale (cioè prodotti dalle
popolazioni del Sud del Mondo cui viene riconosciuto l’acquisto
diretto, un “giusto” prezzo per i loro bisogni ed il loro sviluppo,
relazioni a lungo termine tra il produttore e l’importatore e il
rispetto dei diritti dell’uomo), magari anch’essi da agricoltura
biologica, come il caffè, il cacao per la torta ed il riso o
manufatti come il pallone con cui scambiare “due tiri” con i
bambini (i cui coetanei di certo non lo hanno cucito!).
Ed ora il gran finale, gettiamo gli scarti vegetali, i bicchieri
ed i piatti in PLA nei sacchetti per i rifiuti in Mater-bi
(sostituto naturale e biodegradabile della plastica), che potremo
smaltire come “umido”. Buon pic-nic ecologico a tutti.
Luca Pozzali
Le mappe basate sui dati di Global forest watch permettono di ottenere una fotografia della copertura boschiva nel mondo e della deforestazione.
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