Ecocritica, non solo la parola

Edizioni Ambiente, pp. 157, euro 16 Il libro

Perché qui non si tratta solo di riservare un esame
privilegiato a testi che possono aver anticipato le tendenze della
moderna ecologia, tipo i fin troppo citati Walden di Thoreau e
Natura di Ralph Waldo Emerson. O La salubrità dell?aria del
nostro Parini che precorse, e con quale acume, le tematiche
novecentesche.

Ma l?autrice propone una griglia di interpretazione che metta in
primo piano i rapporti tra ambiente e cultura, che analizzi
attraverso metodologie interdisciplinari il nesso tra la condizione
degli umani e lo stato della natura in tutte le sue implicazioni e
connessioni anche simboliche.

Densa pertanto la premessa teorica in cui la Iovine fa entrare
gli apporti del pensiero postmoderno, del bioregionalismo, della
deep ecology, per poi approdare, opportunamente, a un ventaglio di
applicazioni in corpore vivo, con una scelta di quattro testi che
non proprio, non sempre rientrano nel canone corrente della
letteratura ecologica: L?Iguana di Anna Maria Ortese, La passione
secondo G. H. di Clarice Lispector, le poesie di Pasolini, e infine

L?uomo che piantava gli alberi di Jean Giono
, nel
quale l?aggancio a tematiche ecologiche è più
evidente. E dalle opere analizzate l?autrice ricava una serie di
sfaccettature e di consonanze che rimandano ai nessi non sempre
virtuosi tra evoluzione dell?uomo, natura e mondo animale (dove i
bruti sono spesso i discendenti dell?homo sapiens sapiens).

Senza gerarchie, quindi, perché la nozione del progresso
della nostra riverita specie e della sua superiorità sembra
possa essere messa, e con forza, in discussione e semmai gli eletti
sono come Estrellita dell?Iguana, bambina-vecchietta-lucertola
vittima dell?incrociata crudeltà altrui.

Ulteriori esempi suggerisce la Iovino per un?ideale antologia di
opere consone a lettura ecocritica: Moby Dick e Underworld di Don
De Lillo.

Mettiamoci anche però due o tre splendide cose di
Buzzati, quali L?uccisione del drago e Vecchio facocero, in cui
è sottilmente riscritto, e sovvertito, il rapporto tra
esseri evoluti e mondo animale. Questo sì veramente
?umano?.

Giulio
Carnazzi

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