
La direttiva dell’Unione europea contro l’usa e getta è ancora un esempio isolato: il nostro pianeta rimane sommerso di rifiuti di plastica monouso.
E’ stato ideato un metodo di dissalazione dell’acqua marina che utilizza minore energia rispetto alle tecniche tradizionali. Grazie ad un sistema fotovoltaico.
Un impianto di dissalazione che servirà 100.000 persone e
con una capacità di produzione prevista di 30.000 metri cubi
al giorno, sarà costruito nella città di Al Khafji,
in Arabia Saudita. E tutto funzionerà grazie all’energia del
sole.
L’organizzazione nazionale di ricerca e sviluppo (KACST), infatti,
alimenterà l’impianto con la tecnologia UHCPV (Ultra-High
Concentrator Photovoltaic), sviluppata insieme ad IBM; questa
tecnologia è in grado di far funzionare un sistema
fotovoltaico ad una concentrazione superiore a 1.500 soli. Il
processo di dissalazione sarà basato su una nanomembrana in
grado di filtrare i sali e le tossine potenzialmente nocive
presenti nell’acqua, utilizzando minore energia rispetto ad altre
forme di depurazione.
Grazie alla combinazione offerta dall’energia solare e dalla nuova
nanomembrana, questo progetto punta a ridurre significativamente il
costo della dissalazione dell’acqua marina in questi impianti e di
conseguenza dell’acqua potabile. “L’Arabia Saudita è
attualmente il più grande produttore di acqua dissalata al
mondo e continuiamo a investire per trovare modi nuovi per rendere
più economico l’accesso all’acqua dolce” spiega il Dr. Turki
Al Saud, Vice President for Research Institutes del KACST.
Calcolando che il 97% dell’acqua del nostro pianeta si trova negli
oceani, trasformare l’acqua salata in acqua dolce in modo efficace
in termini di costi ed efficiente in termini di energia, offre un
enorme potenziale per affrontare la crescita della domanda mondiale
di acqua pulita.ù
Uno dei mezzi di dissalazione più efficienti è
l’osmosi inversa. Sfruttare questa riserva presenta però
degli ostacoli: principalmente le sfide poste dalla degradazione
del cloro e dal basso flusso. La ricerca congiunta ACST e IBM
è incentrata sul miglioramento delle membrane polimeriche
attraverso la modifica delle proprietà dei polimeri su
nanoscala, al fine di rendere la dissalazione più efficiente
e molto meno costosa.
“Utilizzando queste nuove tecnologie – spiega Sharon Nunes, Vice
President, IBM Big Green Innovations – creeremo sistemi efficienti
in termini energetici che, siamo convinti, potranno essere
implementati in tutta l’Arabia Saudita e a livello mondiale”.
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