Energie rinnovabili? Subito, grazie!

Inquinano meno e, sopratutto, sono inesauribili. Esistono soluzioni praticabili e affidabili, con normali costi di gestione. Ecco cosa non sapete sulle rinnovabili.

Perché uno speciale sulle energie rinnovabili?
I motivi essenzialmente sono quattro: se ne parla sempre troppo
poco e a volte con pregiudizi (per esempio sul costo); ci
avviciniamo a un’estate a “rischio” blackout; la notizia di oggi
della costruzione di una avveniristica centrale solare termodinamica, progettata da
Rubbia che
peraltro si era già espresso sull’impiego dell’energia
solare; la prossima conferenza internazionale sulle “rinnovabili”,
a Bonn (1-4 giugno 2004), città che già fu sede della
COP6 (luglio
2001).
Il nono vertice
mondiale sul Clima (COP9, Milano, dicembre 2003) ha evidenziato
le tragiche conseguenze dei cambiamenti climatici. Ed è
stato l’occasione per perseguire le strategie da adottare per
ridurre il proprio impatto ambientale sul clima del Pianeta,
soprattutto verso la riduzione di fatto delle emissioni di
gas serra. Il tutto attraverso un prezioso strumento:
il Protocollo di Kyoto. Attualmente ratificato da 121
paesi il Protocollo entrerà in vigore il novantesimo giorno
successivo alla data dell’ultma ratifica da parte di almeno 55
paesi, tra i quali un numero di Paesi industrializzati le cui
emissioni totali di anidride carbonica rappresentano almeno il 55%
delle emissioni al 1990 (solo gli Usa, che non hanno ratificato il
Protocollo, producono il 36% delle emissioni di gas serra sul
totale dei paesi industrializzati). Una volta ratificato, la
Conferenza delle Parti cambierà nome e diventerà
Incontro delle Parti (MOP), il cui compito sarà analizzare
annualmente i progressi dei singoli Paesi. L’unione Europea intanto
offre una serie di opportunità per avvicinare le imprese a
una gestione delle risorse in linea con le strategie di sviluppo
sostenibile.

Ecco che le energie
rinnovabili svolgono una funzione importante: producono energia
senza l’emissione nell’atmosfera di sostanze inquinanti (pertanto
non sono responsabili dei gas serra) e sono inesauribili. Inoltre,
diversamente da quanto si possa pensare, richiedono investimenti
minori delle fonti tradizionali. In più: esiste la
possibilità di richiedere finanziamenti,
gestiti dalle Regioni, a fondo perduto sul totale
dell’investimento. Fino al 75% per il solare fotovoltaico e fino al
30% per il solare termico. Per i cittadini è importante non
solo l’informazione che passa attravreso i canali tradizionali
(quelli dei mass-media), ma soprattutto vedere esempi concreti:
l’esempio del
comune di Barzago. Alcuni esempi delle centrali più
grandi in Europa.
Ma all’interno degli edifici esistono anche altre modalità
per catturare l’energia senza ricorrere a fonti che siano
rinnovabili o meno e sono i cosiddetti “sistemi solari passivi”.
Essi sono in grado di fornire sistemi di raffrescamento o di
riscaldamento naturale.
E questo è importante in prossimità dell’estate.
Molti si ricorderanno del blackout che ha colpito
l’Italia l’anno scorso. E le notizie che circolano questi giorni
sui quotidiani non fanno presagire a di buono: siamo a rischio
blackout. Ma il problema sicuramente non riguarderà solo la
nostra Penisola…
Un discorso a parte merita l’idrogeno. In quanto energia
pulita, purtroppo non rinnovabile.


Tomaso Scotti

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