
Numerose ong hanno sottolineato la situazione drammatica della popolazione palestinese a Gaza, chiedendo a Israele di rispettare il diritto umanitario.
Esce
Che molti artisti musicali siano in prima linea nel supportare le
organizzazioni no profit internazionali che si occupano di pubblica
utilità e che la musica sia un ottimo veicolo per la
sensibilizzazione nei confronti delle problematiche sociali
è un dato di fatto. Una delle più grandi operazioni
di questo genere nella storia della musica è senza dubbio
stata quella di Human Rights Now!: un tour
mondiale organizzato da molti artisti nel 1988 per celebrare il
quarantesimo anniversario della costituzione della Dichiarazione
universale dei diritti dell’uomo e raccogliere fondi per
l’organizzazione Amnesty
International. Durato ben sei settimane, il tour
presentò 20 date in tutto il mondo (arrivando anche in
Italia nella città di Torino) al fine di sensibilizzare
l’opinione pubblica sui diritti umani e coinvolse alcuni fra i
più grandi nomi della musica internazionale: da
Bruce Springsteen e la E Street
Band a Sting, da Peter
Gabriel a Tracy Chapman e Youssou
N’dour e molti altri.
Ora Amnesty International, per celebrare i ventincinque anni di
quel tour, ha reso disponibile sul mercato uno straordinario
confanetto con le registrazioni audio e video di tutti gli eventi
musicali promossi dall’organizzazione tra il 1986 e il 1998, fra i
quali il tour americano A conspiracy of hope
dell”86, l‘Human rights now! stesso, il concerto
del 1990 An embrace of hope in Cile e le
celebrazioni per il cinquantesimo anniversario della Dichiarazione
Mondiale dei Diritti dell’Uomo tenutesi a Parigi nel 1998.
Ovviamente i proventi della vendita saranno devoluti per
sovvenzionare gli svariati progetti umanitari portati avanti da
Amnesty International e la raccolta, che si intitola ¡ Released !,
si prospetta davvero interessante: oltre alle registrazioni di
oltre dodici ore di musica dal vivo di (tra gli altri) Lou
Reed, Bruce Springsteen ma anche
Sting, Sinead O’Connor,
Jackson Browne, Jimmy Page & Robert
Plans e Radiohead, ci saranno anche
contenuti extra per oltre cinque ore di filmati dietro le quinte e
interviste, alcune delle quali ad oggi inedite.
In particolare ci sono delle immagini che sembrano già
essere diventate un cult: si tratta di un video registrato in
occasione del tour americano A conspiracy of hope del 1986 ai quali
presero parte U2, Sting, Bryan Adams, Peter Gabriel, Lou Reed, Joan
Baez, Neville Brothers e Police. Una sera, in un bar di un hotel di
Atlanta, alcuni degli artisti impegnati nel tour si fecero
imprestare gli strumenti da una band locale che stava suonando
cover dei Beatles e improvvisarono una grandiosa jam session. Bono,
The Edge, Larry Mullen Jr., Fuzzbee Morse (chitarrista di Lou
Reed), Larry Klein (bassista di Gabriel) e Manuel Katchè –
batterista francese che ha collaborato con Sting, Joe Satriani,
Dire Straits e altri – insieme sul palco; e a filmarli…
Peter Gabriel.
Martin Lewis, scrittore, giornalista, produttore,
comico nonché storico collaboratore dei Amnesty
International, si è occupato in prima persona di assemblare
la raccolta e a tale proposito ha affermato: “Quando stavo mettendo
insieme la collezione per il dvd ho chiamato Peter e gli ho chiesto
di queste registrazioni. Mi ha detto ‘la mia videocamera è
stata rubata e ho perso la maggior parte delle cassette. Devono
essermene rimaste poche. Ma, Martin, era 27 anni fa! (…) Una
volta visto il filmato mi chiedevo cosa stessero suonando. Se una
qualche ignota b-side, ma Morse mi assicurò che Bono stava
improvvisando le parole, in modo del tutto libero. Prima faceva
così nel processo creativo, poi ci tirava dentro altre
canzoni come SweetJane o Satisfaction”. Sulla raccolta Lewis ha
anche aggiunto: “Questi concerti hanno aperto nuovi spazi,
incitando il pubblico al coinvolgimento e unendo in modo creativo
dedizione alla causa e intrattenimento. E’ stato un onore lavorare
con artisti come Sting, Bruce, Bono e Peter per preparare questo
cofanetto”.
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