Ethnopassion. Arte etnica

Dopo la prima tappa svizzera, una prima mondiale, approda a Milano la collezione d’arte etnica di Peggy Guggenheim.

Il progetto
di ricerca e di valorizzazione della collezione nasce dalla
collaborazione fra il Museo delle Culture di Lugano, la Collezione
Peggy Guggenheim di Venezia e la Galleria Gottardo di Lugano. La
Fondazione Mazzotta lo espone nella stagione 2008-2009 nella
propria sede, e come consuetudine propone una serie di eventi
collaterali volti a esplorare il significato e il valore delle
opere esposte.

La passione di Peggy Guggenheim per l’arte
etnica risale ai tempi della sua tormentata relazione sentimentale
con Max Ernst che era di questa arte un acceso collezionista.
Quando nel 1943 il loro rapporto naufragò, l?artista se ne
andò via di casa portando con sé tutte le opere della
collezione. Dopo il trasferimento definitivo a Venezia, e
l?apertura al pubblico della sua casa, Peggy recuperò il suo
interesse per le opere d’arte etnica e, dal 1959, cominciò ad
acquistarle ed esporle, mescolandole, alle opere d?arte
contemporanea. La sua passione per le opere d?arte etnica fu
autentica e genuina: un sentimento involontario mosso da
un?attrazione inconscia e da considerazioni di carattere
squisitamente fenomenologico, che trascendevano il desiderio di
approfondire la conoscenza dell’origine culturale del suo piccolo
tesoro. Il piacere di esporre le opere della sua collezione di arte
etnica era animato da un intento decorativo, era volto
all?estetizzazione dell’interior design, ed era dettato – in ultima
analisi – del piacere di seguire una moda del tempo.

Contemporaneamente alla raccolta di Peggy Guggenheim, la
Fondazione Antonio Mazzotta e il Comune di Milano – Cultura
propongono quattro collezioni di arte etnica che sono patrimonio
della città, quattro storie appassionanti di collezionisti
(Ezio Bassani, Enrico Pezzoli, Federico Balzarotti e Aldo Lo Curto)
che hanno contribuito all?incremento delle collezioni del Castello
Sforzesco e che sono una testimonianza di una ethnopassion tutta
lombarda.

Accomunano le figure di Ezio Bassani e Federico Balzarotti la
passione per l??arte primitiva?, scaturita dallo studio e dalla
frequentazione con le avanguardie artistiche del nostro secolo. Da
questa grande dedizione sono nate due straordinarie collezioni, una
di arte africana (comprata dal Comune di Milano a Ezio Bassani nel
2000) e l?altra di arte preispanica del Perù (donata dagli
eredi di Federico Balzarotti, scomparso nel 2000). Il collezionismo
di Aldo Lo Curto nasce invece in virtù della sua professione:
Lo Curto è un medico che da trent?anni cura gli indigeni
dell?Amazzonia e riceve spesso in dono oggetti in cambio delle sue
cure. Egli ha donato la propria collezione di arte amazzonica al
Comune di Milano e assieme ad essa la biblioteca e la raccolta di
diapositive che testimoniano una vita passata in mezzo alle
popolazioni indigene del Brasile, ma anche dell?Oceania, dell?Asia
e dell?Africa. Enrico Pezzoli è uno studioso che collabora da
molto tempo con i musei civici. Ha raccolto più di 600
bracciali moneta africani ? anelli di metallo incisi, provenienti
dall?Africa occidentale e utilizzati come simbolo di prestigio e al
contempo sistema premonetale ? salvandoli dalla fusione nella
fabbrica dove lavorava, nei pressi di Milano. Ha fatto in modo che
la ditta nel 1986 vendesse l?intero blocco a un prezzo simbolico al
Castello Sforzesco.

La Fondazione Antonio Mazzotta utilizza l’energia rinnovabile ad
Impatto Zero di LifeGate

Orario: 10-19.30 – chiuso lunedì; 10-22.30 l’11 dicembre,
il 15 gennaio e il 12 febbraio 2009. Aperto con orario normale
(10-19.30): domenica 7 dicembre e lunedì 8 dicembre,
martedì 6 gennaio 2009. Aperto con orario ridotto:
venerdì 26 dicembre (ore 10-17) e giovedì 1° gennaio
2009 (ore 12-19.30). Chiuso: mercoledì 24 e giovedì 25
dicembre, mercoledì 31 dicembre 2008

Fondazione Antonio
Mazzotta, Foro Bonaparte 50 Milano; www.mazzotta.it; tel.
02.878197-878380

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