
Il Sycamore Gap Tree, o “albero di Robin Hood”, è stato abbattuto per un atto di vandalismo: aveva 200 anni, era la star di fotografi e amanti del cinema.
Baster
È online il nuovissimo Eye on
Earth, lo strumento messo a punto dall’EEA
(Agenzia Europea dell’Ambiente), che
permetterà agli utenti di navigare, caricare e
condividere dati, progetti e informazioni utili allo
studio e alla protezione dell’ambiente.
Un innovativo
portale web che sfrutta tutte le
potenzialità della rete nell’era dei
social network e della condivisione. Si potranno
scoprire quali sono le aree di protezione degli scimpanzè
nell’Africa Centrale, curati dal Jane
Goodall Institute, o vedere le emissioni di
gas serra globali degli ultimi trent’anni.
I siti di nidificazione delle tartarughe
marine. La mappa interattiva
“I problemi ambientali sono sempre più complessi
e interconnessi“, ha dichiarato Jacqueline McGlade,
Direttore Esecutivo dell’EEA. “La buona notizia è che oggi
esiste un’enorme mole di dati e di informazioni disponibili, e
continuano a crescere. Il nuovo servizio web Eye on
Earth raccoglie tutti questi dati in un unico luogo,
raggiungibile da chiunque abbia una connessione ad internet”.
Qualità dell’aria, qualità dell’acqua,
inquinamento acustico. Sulle mappe, sarà
possibile vedere la qualità dell’acqua di oltre 22.000 siti
di balneazione; la qualità dell’aria per oltre 2.000
stazioni di monitoraggio in tutta Europa, nonché
il livello di rumore delle più grandi
città europee. E tutti potranno partecipare e
condividere caricando semplicemente le proprie sensazioni,
valutazioni, video e dati.
Le emissioni di CO2 negli ultimi 30
anni
“Appena si accede al portale si apre
un mondo interattivo – afferma Jack Dangermond, Presidente
dell’Esri, azienda sviluppatrice del GIS – con mappe, tools, motori
di ricerca. Si può navigare, aggiungere una slide,
pubblicare studi e ricerche. All’improvviso si capisce come
questo network cambierà il modo di studiare
i problemi ambientali e come aiuterà a trovare
soluzioni”.
Una
piattaforma dalle potenzialità enormie
creata per colmare le distanze e le difficoltà di
comunicazione tra Istituti di Ricerca, ONG, Agenzie di Protezione
Ambientale e scienziati di tutto il mondo. Riuscite ad immaginare
la faccia che Newton o Darwin potrebbero fare se vedessero Eye on
Earth?
Ecco la prova che la rete è in continua
evoluzione.
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