Foreste, buoni e cattivi secondo l’Unesco

L?Unesco ha rimosso dalla lista dei siti in pericolo uno dei tesori naturali pi

Il Parco naturale di
Manas
è stato tolto dalla lista dei patrimoni
Unesco a rischio degrado. La riserva si trova alle pendici
dell’Himalaya, in India, ed era stato inserito nel 1992 a causa di
un rapido declino delle sue risorse naturali.

La decisione è stata presa dall’Unione mondiale per la
conservazione della natura (Iucn) e dall’Unesco in
seguito a una missione di monitoraggio compiuta a inizio 2011 che
ha constatato un aumento della popolazione di specie animali
fondamentali per l’ecosistema del parco come tigri, elefanti e
rinoceronti indiani.

Secondo
Tim Badman
, direttore del programma sui siti Unesco
dello Iucn, “i grandi sforzi delle autorità indiane volti a
sostenere il recupero della fauna selvatica e a migliorare la
gestione complessiva del parco ha portato un cambiamento positivo
per uno dei tesori naturali dell’India”. Una dichiarazione
fondamentale che fa di Nuova Delhi un esempio per tutti gli altri
paesi che si trovano nella stessa condizione. Come Honduras e
Indonesia. La riserva della biosfera Rio Platano e la foresta
tropicale di Sumatra, infatti, al contrario del parco di Manas,
sono entrate nella lista dei siti in pericolo
dell’Unesco
.

La riserva del Rio
Platano
, una delle più grandi aree protette
dell’America centrale, è stata aggiunta proprio su esplicita
richiesta del governo onduregno in difficoltà nell’applicare
le leggi che dovrebbero tutelarla. Le foreste di mangrovie, le
lagune e la savana sarebbero in pericolo per la presenza di colonie
illegali, attività di pesca non autorizzata e
contrabbando.

La foresta di
Sumatra
, invece, ha bisogno di un piano urgente di
salvataggio a causa dell’incontrollata costruzione di strade e
della forte espansione di terrenti destinati all’agricoltura.

Quando si parla di natura non bisogna mai abbassare la
guardia. Anche quando l’uomo sembra aver scelto di garantire un
futuro ai suoi patrimoni. Che siano Unesco o meno.

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