Tutto il mondo dello shiatsu italiano unito per promuovere una disciplina vista non come terapia alternativa ma come settore sociale centrato sulla “qualit
Lo shiatsu, nato in Giappone circa settant’anni fa, ha conosciuto
in Italia una diffusione unica nel mondo. Diffusione non solo in
termini numerici (si possono valutare in numero superiore a 10.000
i praticanti assidui, amatoriali e professionali e in un paio di
milioni gli italiani che lo hanno “gustato” almeno una volta), ma
anche qualitativa in termini di settori sociali coinvolti.
Si pratica lo shiatsu nelle scuole, nelle carceri, nei centri
anziani, in cliniche e ospedali, nei circoli culturali, negli
alberghi e sulle spiagge, nei villaggi vacanze e nei centri
psichici, nei c.r.a.l., nelle palestre e nelle piscine, nelle
piazze e nei locali notturni, nelle discoteche, nei ristoranti, nei
centri estetici, nelle aziende, nelle erboristerie e nei centri
benessere, negli agriturismo…..e la lista potrebbe andare avanti
all’infinito.
Lo shiatsu italiano ha sviluppato nuovi contenuti e nuove tecniche,
nel rispetto dei principi fondamentali tracciati dai maestri
originari, ma dimostrando una capacità di evoluzione e
approfondimento sconosciute nello shiatsu giapponese e di altri
paesi; ha sviluppato anche solide strutture di formazione,
divulgazione, associazionismo per gli operatori e per le scuole
(vedi “la mappa dello shiatsu italiano” pubblicato in altra parte
del portale), riviste e portali in grado di gestire in modo maturo
il fenomeno, riducendo al minimo quelle “degenerazioni”
opportunistiche ed affaristiche che spesso costituiscono un freno
(e a volte il declino) di discipline valide.
Per tutto questo lo shiatsu italiano si è trovato a
costituire la punta di diamante di una nuova realtà, il
nucleo solido di un nuovo settore, quello delle discipline
bio-naturali, presenti in forma autonoma nella legge recentemente
approvata in Piemonte e oggetto di leggi già presentate da
tutti i partiti in altre cinque regioni italiane. Un settore nuovo,
diverso e autonomo dal settore sanitario e capace di stravolgere la
stratificazione ormai inadeguata nelle nostre istituzioni; che
porterà a costituire un settore socio-educativo a fianco
della previdenza e della sanità, finalizzato a costruire,
con il coinvolgimento attivo dei cittadini, senza distinzioni tra
“sani e malati”, tra “normali e handicappati”, tra “terapisti e
pazienti” ecc.., una diversa idea di qualità della vita.
In realtà questo settore già esiste ed è stato
costruito da tutti coloro che si sono attivati in questi anni per
diventare protagonisti del proprio benessere e da tutti coloro che
offrono aiuto a quanti voglio fare altrettanto, fornendo
consulenze, proponendo pratiche, costruendo strutture, erogando
formazione utili a crescere sulla via della vita consapevole e
dell’evoluzione cosciente.
Appuntamento al 1° dicembre con centinaia di praticanti shiatsu
insieme a naturopati, reflessologi, biopranoterapeuti e decine e
decine di altri praticanti le discipline bio- naturali per
costruire assieme una nuova, diversa qualità della vita.
- La mappa dello
shiatsu in Italia
Le diverse realtà organizzate nello shiatsu hanno concorso
in questi anni a costruire una realtà solida e ben
strutturata fino a pretendere dal mondo politico-istituzionale
attenzione e rispetto.Claudio Parolin
fondatore e responsabile dell’Accademia Italiana Shiatsu
Do

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