
Una nuova partnership tra Germania e Norvegia ambisce a costruire l’infrastruttura più estesa al mondo per il trasporto di idrogeno, blu prima e verde poi
Gruppo Ubisol ha presentato la classifica delle città che sfruttano maggiormente l’energia solare. Ecco i risultati.
La capitale si conferma tale anche per il numero di impianti
installati. Anche quest’anno Roma è al primo posto con 5.381
impianti fotovoltaici attivi al 31 dicembre 2012. A seguire Perugia
(1.887 installazioni) e Ravenna (1.741 impianti).
La classifica, giunta alla sua settima edizione, è stata
curata e diffusa dall’ufficio studi del Gruppo
Ubisol, azienda emiliana specializzata in energie
rinnovabili, sui dati ufficiali elaborati dal Gestore dei Servizi Elettrici
(GSE).
Nel 2012 sono installati 141.886 nuovi impianti,
con un totale di 472.082 installazioni attive nel
nostro paese. Basta un dato su tutti: in 7.857 comuni italiani
è installato almeno un impianto fotovoltaico (97% dei comuni).
Numeri che confermano l’Italia al primo posto al mondo per potenza
installata insieme alla Germania.
I dati positivi si fermano qua però. Tutto il
comparto, dopo l’entrata in vigore del Quinto Conto
Energia, ha subito profonde perdite. Il 2012 ha registrato
un crollo del 64% della potenza installata. Lo scorso anno sono
stati installati impianti per una potenza complessiva di 3.426 MW a
fronte dei 9.303 MW del 2011.
Ancor più marcato il tracollo dei fatturati (in ragione anche
del calo dei prezzi delle installazioni, sottolinea la Ubisol): 7
miliardi e 194 milioni di euro nel 2012 contro i 23 miliardi di
euro del 2011. Tra un anno e l’altro si sono persi 16 miliardi di
euro, una diminuzione del 69%.
Numeri confermati anche da un’altra ricerca, realizzata a fine
settembre 2012 da Enerpoint. Sono stati intervistati
1.400 operatori con un’età compresa tra i 25 e i 64 anni,
residenti in tutto il territorio nazionale e per il 66% titolari
della propria azienda.
Per la maggior parte degli intervistati (77,6%) è emerso come
il Quinto Conto Energia, abbia avuto un impatto negativo sul loro
business. Solo il 15,9% degli intervistati considera l’impatto
minimo e sta rimodulando il suo modello di business.
Nel 49,7% dei casi è la continua instabilità legislativa
e l’ingresso del registro a determinare un rallentamento del
lavoro; per il 34,4% le maggiori difficoltà sono causate dalla
complessa burocrazia e dalle innumerevoli pratiche amministrative
necessarie per realizzare un impianto; l’11,3% denuncia una
riduzione del lavoro anche per motivi finanziari e per la crisi
economica.
“I dati emersi dalla ricerca – afferma Paolo Rocco Viscontini,
presidente e AD di Enerpoint – rispecchiano la difficile
situazione del mercato italiano e denunciano la continua
instabilità normativa, la poca chiarezza e
l’eccessiva burocrazia introdotta dal Quinto Conto Energia. Confido
tuttavia nella capacità di reagire degli operatori del
fotovoltaico. Il nostro comparto, con garanzie di continuità,
può favorire in modo strategico la ripresa economica del
Paese”.
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