
Sana 2023 torna a Bologna con un’edizione interamente B2B che accoglierà i professionisti del settore del biologico e del naturale. Novità i focus sui prodotti veg e free from.
Mentre si litiga in Usa sul grano biotech, per il timore di contaminazioni e crolli delle esportazioni, Monsanto lo fa autorizzare.
È stato rovente, ed ha avuto come protagonista il grano
geneticamente modificato, l’incontro annuale fra i gruppi
industriali americani produttori di frumento, che si è
svolto ai primi di febbraio ad Albuquerque (USA).
Al centro del dibattito il primo grano transgenico prodotto dalla
Monsanto, che ha appena terminato la procedura di autorizzazione in
Canada e negli Stati Uniti. Il grano Roundup Ready si va dunque ad
aggiungere all’offerta di colture biotech della multinazionale
americana. Scarso però è stato l’entusiasmo degli
stessi agricoltori statunitensi, consapevoli delle fortissime
resistenze manifestate verso questo tipo di coltura non solo dalle
associazioni ambientaliste, ma anche da una larga fetta di
consumatori, specie europei.
Gli stati americani che maggiormente producono frumento hanno
già minacciato di richiedere delle moratorie per evitare il
grano transgenico, mentre numerosi sono i coltivatori convenzionali
o biologici che temono ripercussioni anche sui propri raccolti.
Ma Monsanto Co. ha annunciato il 25 febbraio di aver ottenuto
l’approvazione finale per una nuova varietà di grano
transgenico. Sarà commercializzato in primavera negli Usa.
Il grano geneticamente modificato, chiamato “YieldGard Rootworm”,
contiene un tratto genetico di un microbo del suolo. La proteina
transgenica prodotta dovrebbe essere nociva per le larve dei vermi
delle radici.
Il lancio iniziale sarà nell’area del Colorado, del Kansas e
del Nebraska. Monsanto spera di intensificare la produzione di semi
transgenici per arrivare a coprire 5-6 milioni di acri entro il
2005.
Stefano Carnazzi
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Sana 2023 torna a Bologna con un’edizione interamente B2B che accoglierà i professionisti del settore del biologico e del naturale. Novità i focus sui prodotti veg e free from.
In tutto il mondo crescono superfici agricole coltivate a biologico e produttori, ma serve una spinta ai consumi verso la transizione agroalimentare.
Andiamo in Sicilia per conoscere il lavoro e la filosofia di Firriato, la prima cantina carbon neutral in Italia. Ne parliamo con Federico Lombardo di Monte Iato, Coo dell’azienda.
Dal valore del mercato globale alla superficie coltivata nel mondo, tutti i numeri del settore biologico, in continua crescita.
Nei giorni della Cop26, l’attivista indiana Vandana Shiva torna a parlare di agricoltura rigenerativa e tutela del suolo e della biodiversità come antidoto alla crisi climatica.
Un report ha fotografato i numeri del vino biologico nel nostro Paese che è il primo per incidenza della superficie vitata biologica sul totale coltivato.
È il risultato di uno studio che ha valutato l’esposizione globale dei bambini, in utero e nell’infanzia, a diversi fattori riguardanti l’alimentazione e l’inquinamento.
Facciamo chiarezza con Maria Chiara Gadda, la parlamentare prima firmataria del testo, e Maria Grazia Mammuccini, presidente della Federazione italiana agricoltura biologica e biodinamica.
Nati dal basso per iniziativa di attori locali, ora i biodistretti potrebbero trovare ufficialità e risorse con il Piano d’azione europeo per lo sviluppo della produzione biologica e con la legge sul bio italiana.