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Fumetti e ambiente: la parola a Casty

Al secolo si chiama Andrea Castellan, ma gli appassionati di Topolino lo conoscono come Casty, disegnatore e autore di storie disneyane.

Scrivere una storia ecologica per Topolino è abbastanza complicato, si rischia sempre di cadere nel pedagogico. Se si vuole trasmettere un messaggio importante come quello della salvaguardia dell’ambiente ai bambini bisogna innanzi tutto interessarli ed essere divertenti ma senza cadere nel farsesco. Ne parliamo con Andrea Castellan, in arte Casty.

Casty, Da quali riflessioni sei partito per scrivere questa storia, “Topolino e il mondo di Tutor”?

L’idea mi è venuta leggendo una notizia abbastanza inquietante un po’ di tempo fa, ovvero che da qualche anno miliardi di api stanno scomparendo misteriosamente in varie parti del mondo. Unendo questa notizia ad una riflessione che fece Einstein sul fatto che se le api scomparissero dalla faccia della Terra all’uomo non resterebbero che pochi anni di vita, ho provato a cercare io, per questo mistero, una spiegazione adatta a Topolino.

Le prime strisce di "Topolino e il mondo di Tutor", il fumetto ambientalista di Casty
Le prime strisce di “Topolino e il mondo di Tutor”, il fumetto ambientalista di Casty

Nella storia tutti gli animali, non solo le api, spariscono dalla Terra, e migrano sul mondo di Tutor. Ma chi è Tutor, cosa rappresenta?

All’inizio è un’entità misteriosa, un essere che si presume alieno, che offre agli animali la possibilità di andare a vivere su un mondo bellissimo. Si scoprirà nel corso della storia che gli animali non vengono rapiti, ma accettano spontaneamente di andare su questo nuovo mondo. Tutor rappresenta quindi una liberazione per gli animali e questa cosa dovrebbe far riflettere, visto che non li stiamo trattando molto bene…

Qual è il tuo rapporto con la Terra, con gli animali e con l’ambiente?

Sono abituato fin da piccolo a vivere in mezzo alla natura. Ho imparato a rispettarla da subito, perché vedendo fuori dalla mia finestra tutti questi uccellini e altri animaletti che mi zampettano intorno, ho sempre avuto un certo affetto per loro. Nel mio piccolo cerco di fare quello che posso, di inquinare il meno possibile… E poi ci sono ogni tanto con le lezioni con i bambini: cerco di insegnare sì i fumetti, ma soprattutto le storie che a loro volta possono insegnare qualcosa… e se c’è una cosa che mi piace insegnare è il rispetto dell’ambiente!

Ultima domanda cattivella: la conferenza dell’U.N.O. (Unione Nazioni Organizzate, n.d.R.), che dà il via alla storia, è una sottile critica al mancato raggiungimento degli obiettivi dell’ultima COP 15 a Copenhagen?

[ride] Quando si scrive per i bambini il rischio che si corre è quello di cadere nel buonismo, coi buoni da una parte e i cattivi dall’altra. In realtà la conferenza dell’U.N.O. rispecchia quella che è l’umanità, “il mondo dei grandi”: ci sono le multinazionali, i governanti… Nella storia alcuni adulti pensano solo agli affari e al profitto, e invece altri, come Topolino ed Eta Beta, tengono veramente al pianeta. Il conflitto è fra di loro. Quindi se vuoi, più che una critica all’ONU si tratta di una critica proprio al mondo degli adulti…

E chissà se anche i più cinici riusciranno a redimersi?

Non ci resta che correre in edicola il 21 aprile per leggere come va a finire la storia!

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