Gemme e sapori d’Italia

Da nord a sud, dalle mele verdi alle olive morraiole, dai percorsi dei Cavalieri di Malta a quelli dei pellegrini, ecco quattro grandi regioni di antiche tradizioni d’enogastronomia.

Al nord, tra Valtellina e Valchiavenna, lungo il versante
retico, si snoda un itinerario tra vigneti, cantine, borghi
antichi, suggestivi panorami, stradine, mulattiere, sentieri e i
caratteristici muretti a secco. Città di castelli e palazzi
e santuari che si ergono in un mare di vigne… La civiltà
del vino è fonte di ricchezza e protegge il paesaggio. La
civiltà del latte ravviva l’antica cultura degli alpeggi e
s’esprime con formaggi eccellenti. Celebri le mele, il miele e il
grano saraceno…

In centro Italia la bellezza della Terra di Tuscia si svela
viaggiando tra Toscana, Lazio e Umbria sulle tracce della storia.
C’è il vino. Il rosso dei colli etruschi (vengono in mente
sacri riti di antichi sacerdoti devoti a Fufluns, etrusco dio di
vino e fertilità) e i mille bianchi grechetti, chardonnay,
vignanelli. E c’è l’olio. Le olive sono “caninesi”,
“olivone”, “bolzoni”, e “morraiole”. L’extravergine della Tuscia
(DOP) è un fruttato leggero, intenso, piccante armonico,
color verde smeraldo.

Più a Sud, intorno al lago magico Trasimeno, molti sentieri
sono stati chiamati da un gruppo di vecchi appassionati del luogo
con nomi suggestivi: “tra i campi di Annibale”, “sulle tracce dei
Cavalieri di Malta”, “le terre del Perugino” (che colori, e che
terre evoca!) e “nel Marchesato di Ascanio della Corgna” (alla
ricerca di sapori feudali): tutti al crocevia con un hospitium
medievale (luogo di sosta e relax per i viaggiatori moderni come
per quelli del XII secolo), con il ‘Museo del Vino’ e col contiguo
‘Museo dell’Olivo’.

E per finire il nostro tour gastronomico nello stivale da Nord a
Sud, i sapori tipici del Mediterraneo s’incontrano in Sicilia,
isola di forti contrasti, dove tante civiltà si sono
susseguite e hanno arricchito di tradizioni anche la cucina. Gli
agrumi baciati dal sole, il pesce di mare, i formaggi
dell’entroterra fino ai capperi, l’uvetta, le mandorle e le
preparazioni dolciarie: il tutto innaffiato dai vini siculi, buoni,
fruttati, di antica tradizioni e dal futuro roseo (anzi, rosso
rubizzo): i premi internazionali alla cultura siciliana della vite
e del vino si susseguono.

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