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“The School of the Perfect Eyesight” da circa cento anni oramai, è stato sperimentato un sistema alternativo all’uso delle lenti da vista
Se da un lato la medicina istituzionale ha da sempre gettato
polvere sui propri rischi e limiti, la medicina alternativa,
d’altro canto, ha spesso e volentieri preservato la propria
esclusività e tradizione attraverso una succinta
divulgazione dei propri ritrovati, limitandone l’accesso a pochi
eletti. E’ così che se, da circa cento anni oramai, è
stato sperimentato un sistema alternativo all’uso delle lenti da
vista, esso rimane confinato lontano in una piccola cittadina a sud
dell’India come privilegio assoluto di pochi avventurieri.
“The School of the Perfect Eyesight”, ovvero “La scuola della vista
perfetta” ha un dipartimento dell’Ashram di Sri Aurobindo, noto
azionista e profeta indiano, fondato all’inizio del secolo scorso,
nell’ex-colonia francese di Pondicherry, in Tamil Nadu. La scuola
fu fondata successivamente solo nel 1968 ad opera del dottor R.S.
Agarwal, primario di uno dei principali ospedali di New Delhi, con
lo scopo di unire le direttive di pensiero di Sri Aurobindo e la
messa a punto del metodo di uno dei luminari forse più
negletti nella scienza oftalmologica: William H. Bates. Nel 1919 il
medico americano pubblicava “The cure of imperfect sight by
treatment without glasses”, opera rigettata e poi completamente
ignorata dalla letteratura medica oftalmologica successiva.
Secondo una teoria formulata da Bates, i problemi più comuni
correlati ai disturbi visivi sarebbero, infatti, causati da un
eccessivo stress, e non da un difetto del globo oculare.
L’acuità visiva, secondo Bates, è soggetta ad un
continuo peggioramento con il progresso civile, a causa di un
continuo stato di tensione mentale cui si è sottoposti.
A differenza della teoria oftalmologica ortodossa, infatti, secondo
la quale gli errori di rifrazione sarebbero dovuti ad una
deformazione permanente del globo oculare, Bates ritiene che
nessuno stato rifrattivo possa essere considerato veramente
permanente e che i muscoli oculari esterni sarebbero i diretti
responsabili di una corretta posizione e forma del globo oculare, e
quindi degli errori di rifrazione. Dunque televisione, computers,
stress mentale, diete alimentari inappropriate e inquinamento,
sarebbero la premessa sicura all’uso degli occhiali da vista. W. H.
Bates, aveva osservato che i suoi pazienti avevano un comportamento
visivo ingiustificabile secondo la teoria oftalmologica classica,
alcuni casi guarivano spontaneamente, altri peggioravano senza
spiegazione, allora cominciò ad avere i primi dubbi
sull’esaustività di quelle teorie: attraverso incessanti
studi sull’eziologia dei disturbi medesimi, il medico arrivò
alla formulazione di una teoria sull’accomodazione e sui difetti di
rifrazione considerata del tutto antiortodossa, e che gli
procurò l’ostracismo da parte di tutta la classe medica
americana.
Bates valutò l’ipotesi…
Bates valutò l’ipotesi di un cambiamento di forma del globo
oculare per azione dei muscoli oculo-motori: secondo questa teoria
i muscoli oculari esterni, oltre a permettere al globo di ruotare
nella cavità, determinerebbero sia il processo
d’accomodazione, sia la produzione di errori di rifrazione. Bates
conclude asserendo che l’adattamento dell’occhio a distanze
differenti determinato da un cambiamento della lunghezza
dell’organo e quest’alterazione è dovuta all’azione dei
muscoli estrinseci dell’occhio. Ma la conclusione fondamentale
riguarda lo sforzo e la tensione mentale connessi ai vizi di
rifrazione.
Bates osserva che ogni azione anormale dei muscoli estrinseci
è accompagnata da una tensione e che, alla scomparsa di
questa tensione, scompaiono tutti i difetti di rifrazione. Ora se
ogni sforzo della vista causa necessariamente un cambiamento nella
forma del globo e quindi un disturbo e tutti gli sforzi della vista
sono riconducibili per lo più a sforzi mentali, Bates
pensò bene che la vera origine fosse proprio la mente. Egli
fu pioniere, infatti, di un metodo basato unicamente sul
“rilassamento mentale” e sull’esercizio dei muscoli oculari, senza
uso di medicinali.
“La tensione mentale di qualsiasi genere -scrive Bates, produce
sempre una tensione conscia od inconscia e se la tensione prende la
forma di uno sforzo di vedere, si produce sempre un errore di
rifrazione”.
Purtroppo in una società come la nostra, la maggior parte
dei sistemi educativi trasmette l’idea che l’impegno richieda
sforzo, cosi’ si studia e si impara sforzando mente e corpo,
dimenticando che l’atto del vedere è naturale, come
naturale per la mente è quello di apprendere. Ma il
rilassamento inteso come lo intendeva Bates, non è riposare
gli occhi, infatti il sonno, come aveva lui stesso rilevato, non
sempre rilassa la vista. Bates aveva attribuito la causa di una
tensione mentale, proprio al difficile adattamento dell’uomo alla
vita sociale, ecco perchè i suoi metodi erano basati
più sull’utilizzo di principi psicologici per la
comprensione della malattia che sull’eliminazione diretta dei
sintomi.
Ancora oggi chi si reca presso la Scuola della Vista Perfetta, deve
sottoporsi ad un colloquio preliminare, attraverso il quale (fase
psicoterapeutica) vengono analizzate le motivazioni psicologiche
inconsce che possono aver concorso allo sviluppo del disturbo,
esplorando l’equilibrio nervoso ed emotivo della persona.
Successivamente si passa alla fase rieducativa: il paziente
è invitato ad esibire tutta la documentazione medica
relativa al disturbo visivo e l’eventuale prescrizione di lenti,
per la compilazione di una scheda personale.
La rieducazione visiva consiste in una serie di esercizi che
agiscono sul rilassamento oculare, sulla mobilità, mettendo
in attività i muscoli oculomotori, la fusione, per
migliorare la convergenza la divergenza e la stereoscopia, la
fissazione, per migliorare la centralizzazione dello sguardo e in
fine l’accomodazione, esercitando la capacità di variare la
messa a fuoco. Il trattamento si articola in svariate tecniche del
tutto naturali, come il trattamento solare (esercitando gli occhi
durante l’esposizione al sole), la pulizia oculare, gli esercizi di
lettura eseguiti sotto luce particolare (ad es. a lume di candela),
la ginnastica visiva, le applicazioni di vapore e gli impacchi a
freddo.
La scuola, che da sempre rifugge ogni forma di pubblicità,
ospita ogni anno 1000-1500 pazienti, per il 90% indiani e 10%
occidentali. Qui vengono esaminati pazienti affetti da disturbi
eterogenei: difetti di rifrazione, come miopia, ipermetropia ed
astigmatismo, altre anomalie come presbiopia, strabismo e
nistagismo o affezioni più gravi, come glaucoma e cataratta.
I pazienti vengono sottoposti ad un trattamento che varia da due a
sei settimane, con un miglioramento effettivo della capacità
visiva già dopo 15 giorni di trattamento. Il corso ha una
frequenza giornaliera ed è completamente gratuito, senza
bisogno di prenotazione e senza limiti di età. La durata
delle classi è di circa 1h fino a 90min, e, per l’intera
durata del corso, è vietato l’uso degli occhiali.
Stefania Petruzziello
The School of the Perfect Eyesight
Sri Aurobindo Asrham, Pondicherry
605001- India
Email: [email protected]
Tel.: 0091 413 337156
Contact: Prappana Swain
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