
Vecchi e nuovi ogm sono sottoposti alle stesse regole, ma ora le cose potrebbero cambiare. Una petizione vuole evitare questo rischio.
Le sementi transgeniche che circolano in tutto il mondo evadono il fisco. Sono, infatti, prive del codice doganale armonizzato.
La denuncia arriva da un dossier realizzato dai Vas (Verdi ambiente
e società). “In Italia – spiega Ivan Verga,
dell’associazione – entrano tonnellate di semi di mais e soia
geneticamente modificati ed ora, alla luce di questa
irregolarità, le dogane hanno il dovere di fermarle alle
frontiere e rispedirle al mittente”.
Il dossier è stato presentato insieme ad una serie di
associazioni (Ancc-Coop, Coldiretti, Federconsumatori, Codacons,
Adusbef, Aiab, Greenpeace ed altre) ed in collaborazione con il
Gruppo interparlamentare di attenzione alle biotecnologie, per il
quale erano presenti il presidente dei Verdi, Alfonso Pecoraro
Scanio, ed il deputato di An, Alberto Arrighi.
“Paradossalmente -prosegue il vicepresidente dei Vas- è
proprio il brevetto, che le multinazionali hanno voluto a tutti i
costi a protezione delle invenzioni biotecnologiche, il presupposto
giuridico che rende inequivocabile la distinzione merceologica tra
un mais transgenico ed uno naturale”.
“Infatti – prosegue -, è proprio in seguito alla definizione
giuridica di “unicità” e “originalità” che i prodotti
Ogm sono considerati come categoria merceologica del tutto diversa
dai prodotti di origine naturale e, quindi, necessitano di un
codice doganale adeguato alle proprie caratteristiche”.
Le associazioni, allora, chiedono il blocco immediato delle
importazioni e del trasporto di sementi, derivati alimentari e
materie prime agricole, contaminate da Ogm. “Siamo consapevoli
delle possibili gravi ripercussioni che il legittimo provvedimento
potrebbe determinare sull’ intera filiera agro-alimentare del paese
– rileva Verga -. Chiediamo, dunque, che, a livello nazionale e
comunitario, vengano attivate dalle istituzioni procedure legali
risarcitorie nei confronti delle aziende titolari dei prodotti
contenenti Ogm, responsabili dell’ inquinamento degli stock di
merci in importazione”. Le associazioni chiedono, inoltre, che si
rafforzino i controlli alla dogana e che le merci fraudolente siano
rispedite ai paesi di provenienza.
Intanto i parlamentari dell’intergruppo sulle biotecnologie
presenteranno un’interrogazione trasversale al ministro
dell’Economia, Giulio Tremonti, per chiedere il blocco dei prodotti
delle società coinvolte.
Gli ambientalisti, agguerriti più che mai, hanno minacciato
di ricorrere, se fosse necessario, anche alla magistratura.
Silvia Perdichizzi
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