Guarire con una risata

La sensazione benefica della risata è esperienza nota a tutti tanto che, da alcuni anni la risoterapia è entrata come terapia negli ospedali

Tramandata dalla tradizione popolare nel noto proverbio “buon riso
fa buon sangue”, la sensazione benefica della risata è
esperienza nota a tutti tanto che, da alcuni anni, la gelotologia
-studio sistematico del ridere in relazione alle sue
potenzialità terapeutiche- si va diffondendo in tutto il
mondo, dove viene applicata in casi di disagio e malattia.

La risata stimola infatti l’incremento delle beta-endorfine da
parte del cervello e del cortisolo da parte delle surrenali,
inducendo analgesia e sensazioni di benessere. Agisce inoltre sul
sistema circolatorio, muscolare ed in particolare su quello
immunitario, attraverso le giunzioni neuroendocrine, che in pratica
uniscono il cervello ai linfociti, stimolandone la produzione.

Praticata in tutto il mondo, come ad esempio in Sud Africa dove
esistono per i malati di cancro dei veri e propri reparti di
terapia del riso, la risoterapia si va diffondendo anche in Italia,
spesso per iniziativa di privati che si appoggiano a strutture
ospedaliere disposte a sperimentare questa via di
autoguarigione.

Un esempio ci viene dall’associazione romana “Ridere per vivere”,
fondata da Sonia Fioravanti e Leonardo Spina, marito e moglie, i
quali a seguito di personali vicissitudini legate alla malattia si
sono avvicinati alla terapia del riso.
Sfruttando le loro esperienze professionali l’hanno quindi diffusa
e applicata nelle scuole, in centri di disagio giovanile
nonché negli ospedali, con ad esempio la “comicoterapia in
sala d’aspetto”, che mira ad alleviare tensioni ed angosce nei
pazienti in attesa di esami diagnostici invasivi, con risultati
incoraggianti.

Volendo rapportare quanto sopra alle nostre esistenze, a
prescindere dai problemi fisici le nostre vite appaiono troppo
spesso legate alla seriosità, ai doveri, agli obblighi, ed
anche il divertimento viene talvolta vissuto come un obbligo
sociale.

Per beneficiare dell’effetto terapeutico ed immunostimolante del
buonumore dobbiamo riappropriarci della risata, autentica scintilla
di stati d’animo ed emozioni, non lesinando la visione di film
comici, la lettura di libri umoristici e la frequentazione di
persone che siano capaci di farci ridere.

Operando una de-serializzazione della propria esistenza è
possibile rompere gli schemi, uscire dai ruoli vincolanti che ci
siamo cuciti addosso e dare spessore ad un bisogno imprescindibile
e primario, quello del ridere.

Anna Paioncini

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