
Con la decisione di proteggere 400mila ettari del Grand Canyon dalle compagnie minerarie, il presidente degli Stati Uniti inizia un’opera di rammendo di una politica ambientale finora contraddittoria.
Alcune citazioni da interviste e conferenze tenute il 15 luglio nel meeting sul clima di San Rossore.
Romano Prodi: “Nel mondo ci sono ogni anno 25
milioni di persone costrette a emigrare per problemi di natura
ambientale. Fuggono dalla fame e dalla siccità. Per questo
oggi è necessario rimettere tutto in gioco, ripensare
completamente ai problemi dell’energia e delle risorse. Il mondo
è uno solo, i problemi non possono restare confinati in un
solo paese, in una sola area perché comunque, prima o poi,
rimbalzeranno su noi tutti. La soluzione la possiamo trovare solo
insieme”. (dal sito del meeting di San Rossore)
Al Gore, ex vice presidente degli Stati Uniti:
Si serve di un’immagine buffa, quella della rana che salta via
dalla pentola bollente, ma resta invece tranquillamente nella
pentola di acqua fredda che via via viene scaldata, per descrivere
il nostro comportamento: “Noi siamo come la rana, non percepiamo il
pericolo se questo si manifesta gradualmente. Invece, dobbiamo
aspettarci grandi sorprese nel cambiamento climatico del mondo,
sono inevitabili tornadi e inondazioni, le compagnie di
assicurazione si stanno già preoccupando…La
comunità scientifica è consapevole del rischio che
corriamo. Gli scienziati che si dicono scettici e contestano i
dati, in realtà prendono soldi dall’industria mineraria e
petrolifera, proprio come facevano i medici che prendevano soldi
dalle multinazionali del tabacco per dire che il fumo non faceva
male…La Terra è l’unica casa che abbiamo, dobbiamo
mantenere la giusta prospettiva e avere ben chiaro qual è la
posta in gioco”. (dal sito del meeting di San Rossore)
Robert Watson, direttore della Rete per lo sviluppo
sostenibile della World Bank: “Per salvare il clima del
nostro pianeta dall’intossicazione dei gas serra prodotti dall’uomo
sarebbe necessario ridurre le emissioni almeno dieci volte di
più di quanto stabilito dal Protocollo di Kyoto. Può
sembrare tanto, ma secondo me è un obiettivo raggiungibile
con gradualità. L’importante è cominciare subito. Se
lo spirito di Kyoto fallisce e tutto continua business as usual,
così come è sempre andato, la Terra non si
salva…Penso che, purtroppo, molti degli scienziati scettici sono
pagati dalle multinazionali del petrolio”. (dal Corriere della
Sera)
Richard Lindzen, professore statunitense del
Dipartimento della Terra,Scienze atmosferiche e planetarie del
Mit: “Non mi aspetto che questo pubblico, che ha
già sposato la sua causa, concordi con me, ma vorrei
ricordare che il clima cambia in continuazione, e che in
realtà non abbiamo idea del perché”. (dal sito del
meeting di San Rossore)
Un appello dei ragazzi delle elementari e medie della
scuola “Orazio Bucci” di Castelfiorentino, in provincia di
Firenze: “Dobbiamo impegnarci noi in prima persona per
cercare di rendere il pianeta più pulito ma devono essere
soprattutto i nostri genitori a lasciarci in eredità un
mondo vivibile”. (dal sito del meeting di San Rossore)
Giovanni Sartori, politologo: “Il problema non
è stabilire chi ha più colpe, ma è quello di
mettere in luce e combattere un danno crescente, galoppante che sta
portando l’inquinamento a livelli insostenibili e con conseguenze
catastrofiche. Due le variabili di cui tenere conto: la tecnologia,
ma soprattutto qualcosa che rappresenta ancora un tabù: la
sovrappopolazione. Quando sono nato sulla terra eravamo in 2
miliardi, oggi superiamo i sei miliardi. Una cosa folle. Nessun
miglioramento tecnologico riuscirà a recuperare gli
incalcolabili danni che questa situazione produce. Tutti i rimedi
sono sacrosanti ma sono gocce in un mare…I paesi che ci hanno
provato, come l’Iran o la Cina, ci sono riusciti”. (dal sito del
meeting di San Rossore)
Vandana Shiva: “Sartori vuole eliminare la
parte del mondo da cui bisogna invece imparare, le sue
argomentazioni sulla sovrappopolazione come causa del disastro
ambientale portano diritti al genocidio. Come quando la Banca
Mondiale, all’inizio della diffusione dell’Aids, disse che sarebbe
stata la nuova sindrome ad attuare il controllo demografico. Ma non
sono i bambini del Terzo Mondo a danneggiare l’ambiente. La terra
appartiene a tutte le popolazioni e a tutte le specie viventi. E
ciascuna ha diritto alla sua quota. Non dimentichiamo che se tu usi
di più di quanto ti spetta stai rubando qualcosa agli
altri…Dell’inquinamento sono responsabili gli “schiavi
energetici”, che assommano a ben 14 miliardi, quello che sono
considerati i più progrediti. Ma io voglio ribaltare il
concetto di progresso: meno combustibili fossili usi, più
progredito sei”. (dal sito del meeting di San Rossore)
Klaus Toepfer, direttore esecutivo dell’Unep, il
programma dell’Onu sull’ambiente: “Un europeo, uno
statunitense consuma quanto 50-60 indiani…Siamo noi che dobbiamo
cominciare a cambiare, e la sovrappopolazione non può essere
presa come alibi. “Dobbiamo inziare qui, noi, a cambiare i nostri
comportamenti che possono aumentare l’emissione di CO2…Il costo
della produzione di CO2 dovrebbe essere inserito nel prezzo del
biglietto di chi viaggia. Io viaggio molto, quindi sarei il primo a
spendere tanto…La sfida per i giovani è chiedersi quali
sono le condizioni per cambiare i consumi, e trovare soluzioni
sostenibili, modificando le tecnologie, e soprattutto ridurre il
divario tra ricchi e poveri”. (dal sito del meeting di San
Rossore)
Claudio Martini, presidente della Regione
Toscana: “Da San Rossore usciamo con la convinzione di
aver affrontato un argomento di grandissimo interesse, ma anche con
importanti decisioni operative. La nostra proposta ha fatto
già i primi passi avanti”. Al progetto sul mercato per la
riduzione dei gas serra, ha ricordato il presidente, hanno infatti
già aderito Paesi Baschi, Catalogna, Fiandre, Vastra
Gotaland (la regione svedese di Goteborg), Greater London. Il
sostegno è stato assicurato anche dalla Commissione europea
e da prestigiose istituzioni internazionali quali il Climate Group.
(dal sito del meeting di San Rossore)
Rita Imwinkelried
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Con la decisione di proteggere 400mila ettari del Grand Canyon dalle compagnie minerarie, il presidente degli Stati Uniti inizia un’opera di rammendo di una politica ambientale finora contraddittoria.
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