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Premiati i data center IBM. Migliori in efficienza, migliori in risparmio energetico, migliori nei costi di gestione. Sono 27, sparsi in 15 Paesi.
Big Blue, altro nome con il quale viene chiamato il
colosso americano dell’informatica, viaggia
spedito verso lo Smarter Planet. Una visione del mondo in cui la
tecnologia permea molti aspetti della vita, ma che
allo stesso tempo consuma sempre meno energia e,
anzi, aiuta a ridurre emissioni climalteranti.
Un
Green Data Center altro non è che un
luogo che ospita sistemi di elaborazione, strutture per
l’immagazzinamento dati e telecomunicazioni. Per far sì che
tutto funzioni un data center deve provvedere ad
un’alimentazione corretta dal punto di vista elettrico e
deve garantire le condizioni idonee di umidità e
temperatura, affinchè la piattaforma possa
funzionare al meglio.
Dall’esperienza IBM degli ultimi 15 anni, si è arrivati a
risparmiare fino all’80% di energia e l’85% di
spazio. In questo modo è diminuita l’impronta
ecologica del 40%. I miglioramenti energetici sin qui
ottenuti hanno aiutato la società a raggiungere l’obiettivo
di raddoppiare entro tre anni la capacità
IT dei propri centri, senza aumentare il consumo di
energia.
I
Data Center IBM sono dotati di migliaia di
sensori che registrano e analizzano le temperature e
l’aria al fine di rilevare i punti caldi e freddi. Con gli elementi
di conoscenza sul flusso di energia, la tecnologia fornisce poi le
soluzioni migliori per le operazioni di
raffreddamento, assicurando un elevato grado di
sicurezza e affidabilità nonché una significativa
riduzione dei costi.
“I Data Center sono da sempre una componente importante del
nostro patrimonio – spiega Eva D’Onofrio, Vice President
Global Technology Services di IBM Italia – e oggi con le tecnologie
in essi impiegati esprimono sia la capacità di sostenere
l’efficienza energetica richiesta dalle aziende sia il rispetto
dell’ambiente, senza dimenticare il contenimento dei nostri
costi”.
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