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Confutiamo i miti legati alla percezione di insicurezza nell’utilizzo dell’idrogeno. Paragone con la benzina è molto meno pericoloso.
Esistono molte perplessità sulla sicurezza a causa della
poca familiarità con l’idrogeno, il che porta ad applicare
condizioni particolarmente restrittive per il suo utilizzo.
Tuttavia, al di là della soggettiva percezione di rischio,
un’analisi attenta ridimensiona il concetto di pericolosità
di questo vettore.
Questo gas è meno infiammabile della benzina, la sua
temperatura di autoaccensione è di circa 550 °C, contro
i 230-500 °C (a seconda dei tipi) della benzina. L’idrogeno
è il più leggero degli elementi (quindici volte meno
dell’aria), e perciò si diluisce molto rapidamente in spazi
aperti. È quasi impossibile farlo detonare, se non in spazi
confinati.
Per individuare concentrazioni potenzialmente pericolose (>4% in
aria) si utilizzano sensori che possono facilmente comandare
adeguati sistemi di sicurezza. Esistono ad esempio veicoli
prototipo con vetri e tettuccio che, in caso di presenza del gas,
si aprono automaticamente.
Bruciando, l’idrogeno si consuma molto rapidamente, sempre con
fiamme dirette verso l’alto e caratterizzate da una radiazione
termica a lunghezza d’onda molto bassa, quindi facilmente
assorbibile dall’atmosfera. Per contro materiali come la benzina,
il gasolio, il GPL o il gas naturale sono più pesanti
dell’aria e, non disperdendosi, rimangono una fonte di pericolo per
tempi molto più lunghi.
È stato calcolato, usando dati sperimentali, che l’incendio
di un veicolo a benzina si protrae per 20-30 minuti, mentre per un
veicolo ad idrogeno non dura più di 1-2 minuti. La bassa
radiazione termica, propria delle fiamme da idrogeno, fa sì
che esistano poche possibilità (al di là
dell’esposizione diretta alla fiamma) che materiali vicini possano
essere a loro volta incendiati, riducendo così la durata
dell’incendio e il pericolo di emissioni tossiche. L’idrogeno, al
contrario dei combustibili fossili, non è tossico né
corrosivo, ed eventuali perdite dai serbatoi non causano problemi
di inquinamento del terreno o di falde idriche sotterranee.
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