
La produzione di idrogeno è variegata quanto i colori dell’arcobaleno. Quali sono le prospettive reali del suo impiego nell’immediato futuro? Lo abbiamo chiesto a un esperto.
Il futuro dell’energia sarà nella distribuzione orizzontale, sul modello di internet. E’ questa la tesi che l’economista e ambientalista americano Jeremy Rifkin ha sostenuto in una lectio magistralis tenuta lunedì…
Il futuro dell’energia sarà nella distribuzione
orizzontale, sul modello di internet. E’ questa la tesi che
l’economista e ambientalista americano Jeremy Rifkin ha sostenuto
in una lectio magistralis tenuta lunedì 27
settembre alla Camera dei deputati.
Secondo Rifkin, petrolio, gas e uranio sono fonti di energia
al tramonto e per guardare al futuro è necessario creare
ampie reti che permettano ad ogni edificio di trasformarsi in una
micro centrale elettrica, alimentata da energia rinnovabile, che
riesca a produrre più di quanto consumi.
“Sarebbe una rivoluzione economica, che potrebbe creare
milioni di posti di lavoro e migliaia di opportunità di
business per le piccole e medie imprese, e riscrivere le regole del
mercato immobiliare” ha affermato Rifkin parlando del risvolto
economico di tale cambiamento.
Rifkin ha poi proseguito il suo intervento affermando che il
passo successivo sarebbe quello di collegare tra loro ognuno di
questi punti di energia per formare “un’intergriglia
dell’elettricità, un sistema distribuito, condiviso ed
orizzontale, come internet”. Per questo, ha concluso l’economista
americano, una rivoluzione energetica risulta essere lo sbocco
inevitabile dell’odierna rivoluzione comunicativa basata
sull’interazione.
Gianfranco Fini, Presidente della Camera dei deputati,
introducendo l’intervento dell’ospite, ha riconosciuto il valore
delle tesi da lui sostenute affermando che “quello che maggiormente
colpisce nel pensiero di Rifkin è lo sforzo di offrire una
visione unitaria dell’uomo e della sua civiltà”. Per Fini,
infatti, “non si può non essere d’accordo con Rifkin quando
ci avverte che viviamo in un’epoca di grandi opportunità,
sconosciute alle generazioni precedenti ma, nello stesso tempo,
anche di grandi rischi e di pericolose tendenze dissolutive”.
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