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continua a far discutere la misteriosa scomparsa di Bruno Manser, ambientalista svizzero impegnato nella battaglia per difendere i Penan, popolazione nomade del Borneo.
Svizzero di nascita, Manser aveva preso a cuore la causa dei Penan,
popolazione nomade del Borneo, pericolosamente insidiata nel suo
territorio dalle multinazionali del legno. Fin dal 1984 aveva
condiviso integralmente lo stile di vita Penan, mangiando il loro
cibo, imparando la loro lingua e partecipando attivamente alla loro
resistenza non violenta contro la deforestazione indiscriminata
promossa dal governo di Kuala Lumpur che minacciava (e tutt’ora
minaccia) la sopravvivenza dei popoli autoctoni della regione
asiatica, tutti più o meno dipendenti dalle foreste.
L’ambientalista basilese aveva iniziato a sensibilizzare l’opinione
pubblica mondiale sulla situazione tragica dei Penan e sui danni
del disboscamento con azioni spettacolari e di disturbo per fermare
in modo pacifico la continua avanzata dei bulldozer. Si
schierò apertamente contro le autorità malesi e le
grandi imprese del legno e per questo fu dichiarato nemico pubblico
dal governo locale. Ricevette molte minacce e fu anche arrestato.
Nel 1990 diede vita alla Fondazione Bruno Manser con sede a
Basilea.
Ritornava ogni tanto in Svizzera per svolgere un’ampia opera di
sensibilizzazione sulla sorte dei Penan e sullo sfruttamento e il
commercio del legno tropicale attraverso conferenze, mostre e varie
azioni, tra cui uno sciopero della fame a Berna nel 1993 per
convincere il governo a bandire l’importazione di legno tropicale.
Oggi, dopo 15 anni, la Svizzera rimane sorda a questa proposta.
Ebbe il sostegno di associazioni ecologiste e per i diritti umani e
fu insignito di importanti premi internazionali per la protezione
della natura e dell?ambiente, e dei diritti umani, ma le sue
rivendicazioni non ebbero riscontro a livello politico.
Nel 2000 Manser scomparve misteriosamente. Dopo numerose indagini
non è stato possibile accertare se sia stato ucciso o se si
sia eclissato nella foresta in cerca del totale distacco dalla
civiltà, suo sogno di sempre. Il 10 marzo 2005 Bruno Manser,
ribattezzato Laki Penan (Uomo Penan) dai suoi amici indigeni,
è stato ufficialmente dichiarato disperso.
Il 19 aprile scorso la Fondazione Bruno Manser, oggi diretta da
Lukas Straumann, impegnata nel promuovere la conservazione delle
foreste tropicali e la protezione dei diritti delle popolazioni
indigene che ivi abitano, ha messo on line oltre 10.000 foto
realizzate da Bruno Manser, ambientalista e difensore della foresta
asiatica e delle sue genti.
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