Le coltivazioni di banane sono minacciate dagli eventi estremi che compromettono i raccolti. La risposta alla crisi è puntare sulle diverse varietà.
Il “Parmigiano” è solo il Parmigiano
Il parmigiano continua a chiamarsi solo parmigiano: non cambia il nome.
Si è svolta in Nuova Zelanda una tre-giorni negoziale della
commissione per gli standard mondiali delle norme sul cibo, il
Codex Alimentarius. Sessione particolarmente attesa da noi
italiani: si discuteva, tra l’altro, se autorizzare l’impiego del
nome “Parmesan” (inglese di “Parmigiano”) per tutti i tipi di
formaggi simili prodotti anche in paesi diversi dall’Italia.
Se fosse passata la proposta, i mercati esteri sarebbero stati
invasi da pezzoni di “Parmesan” assai meno costosi del nostrano
“Parmesan-Parmigiano”. Ma fatti chissà come. Con quali
risultati è facile immaginarlo.
Ieri il Ministero dell’Agricoltura ha dettato questo comunicato
stampa: “La denominazione di origine del Parmigiano è salva.
Questo risultato ci consente di affermare ancora una volta nel
mondo intero le ragioni della qualità del sistema
agroalimentare italiano”. Sono le parole del ministro delle
Politiche Agricole e Forestali, Gianni Alemanno, per l’esito della
riunione del Codex Alimentarius conclusasi sabato a Wellington, in
Nuova Zelanda.
Dopo tre giorni di incontri, dall’8 al 12 aprile, davanti ai
rappresentanti di 165 Paesi la delegazione italiana ha ottenuto la
salvaguardia della denominazione di origine del parmigiano italiano
nella sessione che stabilisce a livello internazionale i requisiti
qualitativi a cui devono rispondere gli alimenti. “Questa vittoria
– conclude Alemanno – è un traguardo che ci
permetterà di affermare il sistema delle denominazioni
registrate anche in sede Wto”.
Secondo Coldiretti se il Codex Alimentarius avesse detto sì
“si sarebbe dato il via libera a mille pessime imitazioni del
Parmigiano Reggiano. Se il vertice avesse approvato l’uso del
termine ‘Parmesan’ per indicare formaggi generici, che tra l’altro
utilizzano additivi – precisa la Coldiretti – si sarebbe spalancata
la porta a un uso improprio delle denominazioni a livello
internazionale, senza alcun rispetto delle identità
territoriali e delle denominazioni d’origine protetta (Dop)
riconosciute dalla Ue”.
Il Codex alimentarius è l’organismo internazionale che elabora le
norme tendenti ad uniformare la produzione ed il commercio
alimentare nel mondo.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Versatili e ricchi di proprietà, gli asparagi sono un ortaggio primaverile. Vediamo quali benefici offrono e come utilizzarli in cucina.
A Gemonio, in provincia di Varese, Pappaluga è un’impresa agricola sociale dove i ragazzi con disabilità cognitiva coltivano frutta e verdura con metodo biologico.
La ricetta degli sformatini di carciofi con crema al parmigiano è un classico intramontabile. Sfiziosi e golosi, coccolano il palato, ma con carattere.
I dati raccolti da Pan Europe mostrano un aumento, tra il 2011 e il 2021, dei campioni di cibo contaminati da pesticidi Pfas.
La produzione di soia è tra le cause principali di deforestazione nei paesi tropicali e la maggior parte è destinata agli allevamenti intensivi.
Piccoli e versatili, i semi di chia racchiudono tante proprietà utili per la nostra salute. Svariati anche gli utilizzi in cucina.
Un gruppo di associazioni ambientaliste ha presentato alla Camera dei Deputati una legge per fermare la produzione insostenibile degli allevamenti intensivi.
Il docufilm Food for profit svela il legame tra industria della carne, lobby dell’agroalimentare e potere politico e chiede di fermare i sussidi pubblici agli allevamenti intensivi.