
Vecchi e nuovi ogm sono sottoposti alle stesse regole, ma ora le cose potrebbero cambiare. Una petizione vuole evitare questo rischio.
Forse arriva un nuovo frumento OGM, Ma Monsanto ha promesso che cercherà di adeguarsi a tutti i regolamenti, prima di invadere il mercato col suo grano OGM.
Monsanto sta facendo pressione sugli organismi regolatori di USA
e Canada per far approvare una nuova varietà di frumento
geneticamente modificato. Un grano ingegnerizzato per resistere al
solito pesticida a base di glifosato Monsanto, il Roundup. La U.S.
Wheat Associates marketing organization s’è detta allarmata
che le vendite di grano degli USA possano essere messe a
repentaglio dal grano Roundup Ready. E più dell’80% degli
acquirenti di grano canadesi hanno detto che non vogliono comprare
grano geneticamente modificato, secondo un sondaggio della Canadian
Wheat Board, l’ente esportatore di grano canadese.
Ma Monsanto ha promesso che cercherà di adeguarsi a tutti i
regolamenti, prima di invadere il mercato col suo grano OGM. Tra
l’altro, dice il portavoce Trish Jordan, garantirà un
procedimento per tenerlo separato dagli altri grani, e si
assicurerà che tutti gli operatori possano fare test
adeguati.
“La FDA non è in grado di garantire la sicurezza dei cibi
biotech” invece secondo il Center for Science in the Public
Interest. La Food and Drug Administration non ha mai potuto
ottenere i dati scientifici necessari dalle industrie biotech.
Il CSPI sostiene che Monsanto Co., Syngenta AG e Dow Chemical – Dow
AgroSciences si sono rifiutate di fornire i dati scientifici
richiesti dalla FDA. Le compagnie biotech USA sono incoraggiate –
ma non è obbligatorio – a sottoporre i dati dei test di
sicurezza agli enti federali. Ma quando la FDA richiede
informazioni aggiuntive, una volta su due non arriva risposta.
“Con un processo d’approvazione legale, la FDA legge solo i dati
che le industrie vogliono farle leggere” afferma Doug
Gurian-Sherman, il direttore scientifico del CSPI. “Abbiamo
scoperto che nemmeno le stesse industrie biotech hanno sempre
puntualmente condotto test adeguati alla ricerca di composti
pericolosi, compresi gli allergeni”.
Le preoccupazioni sono state presentate questa settimana in un
rapporto alla National Academy of Sciences, che sta studiando gli
effetti indesiderati sulla salute dei cibi biotech.
Intanto tre senatori americani hanno firmato una mozione per
spingere gli USA a citare in giudizio l’Europa davanti al WTO:
secondo loro il settore agricolo statunitense, siccome non
può esportare semi e grano transgenici nel nostro vecchio
continente, avrebbe perso 300 milioni di dollari. La causa
porterebbe a una sanzione (come quella recentemente comminata alla
UE per il suo rifiuto di importare la carne agli ormoni USA) e
forse alla caduta del divieto…
Peccato che l’USDA, il ministero USA dell’agricoltura, non sappia
spiegare come il mais Starlink sia “capitato” in un cargo navale in
rotta verso il Giappone. Appena si è saputa la notizia
è tornata in mente l’ombra di un 2000 disastroso per
l’agricoltura: nelle corn chips in Giappone hanno trovato tracce di
mais Starlink, un mais OGM vietato per consumo umano. Centinaia di
tonnellate di prodotti a base di mais richiamati da tutto il mondo,
danni per miliardi, tracollo delle esportazioni USA. Ci risiamo,
avranno pensato al ministero della Salute giapponese il 27
dicembre, quando hanno sequestrato il cargo attraccato. Gli USA
dicono che gli ispettori avevano esaminato la nave prima che
partisse per il Giappone, e non avevano trovato tracce del mais
Starlink.
“Il carico di questa nave era stato verificato secondo le
condizioni del protocollo stabilito” dice Dave Shipman, deputy
administrator del sistema di ispezione USDA (il Federal Grain
Inspection Service).
Nessuna sicurezza, tranne l’arroganza. Questo è il comune
denominatore di tutte queste notizie.
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