Renature Italy mette in campo sforzi e risorse per il mantenimento delle aree protette e per il ripristino di habitat degradati. Così Wwf Italia contribuisce a tutelare la biodiversità.
Il verde vince
?Mannaggia la CO2? devo pagare altri soldi?. C’
Perché un’azienda italiana costruisce piattaforme di
smaltimento rifiuti avanzatissime e le impianta in Islanda e non
qui da noi, che stiamo ancora a litigare su sporchi e obsoleti
inceneritori? Le
emissioni di CO2 e
Kyoto diverranno balzelli di cui aver paura o la
chance per
sviluppare nuove tecnologie? Sono in arrivo nuovi
posti di lavoro verde?
S’è parlato proprio di questo, di “economia
& ecologia“, all’incontro organizzato da Modus
Vivendi al Sana, a Bologna. LifeGate Radio c’era, e c’era anche il
ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio.
“Ambientalismo sostenibile – ha esordito il ministro davanti ai
microfoni e a una variegata platea, dal direttore di Confindustria
al variopinto attivista ambientalista saltellante – non è
un’espressione impropria. Suggerisce che non è tanto
questione di
sviluppo sostenibile, ma di
ambientalismo.
Perché lo sviluppo, o è sostenibile, o ‘non è’
sviluppo.
E’ l’ambientalismo a dover proporre soluzioni praticabili,
realizzabili, facendo conoscere le migliori tecnologie
esistenti”.
Un esempio? “Può essere mai – e sale il tono di
voce… – che dobbiamo apprendere da chi va in Islanda che
lì una grande azienda italiana costruisce impianti di
destrutturazione dei
rifiuti e invece in Italia litighiamo ancora
sui vecchi inceneritori? Magari fatti da aziende
americane…”.
“Visto che abbiamo aziende italiane d’eccellenza – pungola il
ministro – poco note (perché quelli che fanno cose scadenti
spendono tanti soldi in lobby, quelli che fanno cose buone, vanno
all’estero, senza scontrarsi col clientelismo nostrano…)
cerchiamo di riportare in Italia quegli imprenditori italiani che
vanno all’estero, creando
una corsia privilegiata per l’ambiente:
cosicché anche chi non ‘caccia mazzette’ possa fare opere,
in questo Paese”.
Smettiamo di chiedere, grettamente, la crescita. “Insomma, uno
può crescere obeso, oppure può crescere bene. Il
nostro problema è ‘come’ si cresce! Per esempio – incalza
Pecoraro Scanio – siamo il Paese che ha il maggior numero di
automobili per abitante. Ma secondo voi,
se ne abbiamo meno ma
di migliore qualità e ci muoviamo meglio e
più veloci, siamo “cresciuti” o siamo ‘decresciuti’? Il tema
è la crescita qualitativa, e, forse, una decrescita
quantitativa in alcuni settori”.
Un altro esempio. “Adesso, le aziende italiane nel settore del
vino producono meno vino. Ma guadagnano di più,
perché
fanno vino migliore. Stavano meglio quando
facevano molto vino e poi hanno fatto scoppiare lo scandalo del
metanolo, o adesso che fanno meno ettolitri di vino, ma vino Doc e
guadagnano di più? Ecco, io credo che alle aziende possa
interessare far crescere i bilanci, piuttosto che far crescere i
consumi”.
Un efficace slogan, racconta, scaturì da un incontro con
Pasquale Pistorio, vicepresidente di Confindustria e grande
innovatore nelle sue aziende: “Green is black”. Cioè, se
investi nell’ambiente, i conti vanno in nero. In attivo. “Noi
vogliamo lavorare affinché green sia black, nei bilanci:
abbiamo l’obiettivo non di far andare in rosso le aziende imponendo
tasse o balzelli, ma di far capire che l’ambiente è
un’opportunità, non una maledizione. Forse è stato
anche un difetto di comunicazione, di legislazione, perché
molte aziende vivono – come dire – un’angoscia… ‘mannaggia,
la CO2… devo pagare altri soldi’… Non funziona
così, ‘inquinate di più, pagate più soldi’.
No. Non ho quest’esigenza. Abbiamo invece bisogno di aprire nuove
opportunità, dando, questo sì, soldi alle aziende che
facciano una serie di innovazioni e di azioni di
eco-sostenibilità”.
“Questo è un Paese dove tutti parlano d’innovazione.
Noi siamo per l’innovazione che deve essere la capacità di
mettere in moto energie che ci sono, che sono a volte inespresse.
Lavoriamo in questa direzione. Facciamo il piano della CO2 (che il
precedente governo
ha clamorosamente “bucato”, NdR). Privilegiamo chi fa
innovazione, chi fa cose positive. Dobbiamo gettarci sulle nuove
energie. Facciamo in modo che attraverso l’efficienza energetica si
possa spingere la nostra industria, capace di produrre beni
realmente efficienti, a diventare leader”.
“Noi non abbiamo il petrolio. Forse sarebbe il caso di sottrarre
un po’ di soldi agli sceicchi… e utilizzarli
nell’innovazione. Per diffondere ricchezza, e fare passi avanti”.
Convincente.
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