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Uno dei diktat dei prossimi anni per diminuire l’impatto ambientale dei nostri rifiuti sar
Ma per arrivare a tutto questo, saranno necessari sia un netto
cambio culturale delle nostre abitudini sui metodi d’acquisto e sui
consumi, sia un forte impegno da parte di tutti per differenziare,
raccogliere e riutilizzare la maggior parte di ciò che
generalmente buttiamo.
Un dossier presentato da CONAI (Consorzio Nazionale per il
Recupero degli Imballaggi), mostra dati incoraggianti per quanto
riguarda la raccolta differenziata e il recupero degli
imballaggi.
Nel 2007, su 12 milioni di tonnellate di imballaggi immessi nel
mercato, la quantità avviata a recupero è stata di
circa 8,5 milioni di tonnellate. Di queste, 7,1 milioni circa sono
state avviate a riciclo e 1,3 milioni sono state avviate a recupero
energetico (avviate cioè agli inceneritori).
La percentuale di recupero rappresenta quindi il 70%, con il
riciclo del vetro giunto al 60% e quello dell’alluminio al 51,4%. A
confronto con il 2006, sono state sottratte quasi mezzo milione di
tonnellate in più alle discariche.
“I numeri possono ancora crescere – afferma il Direttore
Generale di CONAI, Giancarlo Longhi – ma gli sforzi da compiere
sono ancora molti, soprattutto per appianare le differenze
esistenti tra il nord e il sud del nostro Paese”.
CONAI si è impegnata attivamente per dettare delle linee
guida che dovranno essere seguite sia dalle aziende produttrici,
sia da quelle distributrici, per arrivare al consumatore finale.
Tra queste, è importante citarne alcune:
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