A Malpensa l’asfalto che mangia lo smog

18.000 metri quadrati trattati con una miscela di acqua e biossido di titanio smonteranno letteralmente le particelle inquinanti prodotte dal traffico.

Per la prima volta anche un aeroporto si attrezza
per combattere lo smog, dalla strada. A Malpensa, in particolare
nell’area degli arrivi del Terminal 1, SEA
(società che gestisce gli scali milanesi di Linate e
Malpensa), ha voluto sperimentare un nuovo prodotto in
grado di abbattere gli inquinanti
derivati dal
traffico.

Il prodotto denominato Coverlite®,
è un’emulsione di acqua e biossido di
titanio
e viene spruzzato sul manto stradale penetrando
nelle rugosità della pavimentazione. Ma come funziona?

Il funzionamento è molto simile al
processo di fotosintesi: grazie all’azione
della luce, la sostanza utilizzata attiva un processo definito
fotocalisi, dove la sostanza inquinante, in questo
caso l’NOx (ossido d’azoto), viene
“smontato” e reagendo con l’acqua, reso innoquo, non
inquinante e solubile
.

“Siamo il primo gestore aeroportuale – ha dichiarato Giuseppe
Bonomi, Presidente di SEA – ad aver voluto la
sperimentazione di questa soluzione innovativa nel
combattere l’inquinamento con una precisa preoccupazione anche per
quanto avviene fuori dall’aeroporto”.

Ci si potrebbe quindi chiedere se il prodotto funziona
davvero
. Da qui l’idea di misurare direttamente l’azione
di Coverlite®, in
situ e in laboratorio. Grazie a due centraline per la misurazione

degli inquinanti sono state monitorate
sostanze come particolato e ossidi d’azoto per 8 settimane, 4 prima
del trattamento e 4 subito dopo.

Il risultato è stato un abbattimento
dell’ossido d’azoto costante e duraturo nel tempo,
pari al 9%. In laboratorio, grazie a campioni prelevati sul campo,
il Politecnico di Milano,
incaricato delle misurazioni, ha rilevato un abattimento del
46%.

“La verifica in laboratorio e in sito – ha sottolineato il
professore Crispino direttore del laboratorio sperimentale stradale
del Politecnico – è fondamentale per poter valutare
l’efficacia di una tecnologia. In questo caso i test in laboratorio
hanno confermato la presenza di una notevole azione
fotocatalitica”.

Il prodotto, insomma, pare funzionare.

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