Il 2014 è l’anno del lancio delle B Corp, società che ottengono una certificazione rilasciata da B-Lab, in Europa. Nate negli Stati Uniti, le benefit corporation (società attente sia al profitto sia alla sostenibilità sociale e ambientale) potrebbero presto arrivare anche in Italia. Da qualche settimana si è messa in moto una macchina che ha lo scopo di far approvare una legge che le preveda. Se oggi un’impresa italiana, sia essa una coop o una spa o una srl, può certificarsi e diventare una B Corp, non può però essere una benefit corporation perché questo status legale non esiste ancora. Leggi anche: Cosa sono e come funzionano le benefit corporation, le aziende che fanno bene alla società È questo il lavoro che sta conducendo B Lab assieme a Nativa, attualmente l’unica B Corp certificata in Italia. Per diffondere questo nuovo modo di fare impresa, Nativa è in contatto con varie organizzazioni, tra cui le università Cattolica e Bocconi. Inoltre, sta creando un pool di una quindicina di aziende potenzialmente B Corp per creare una founding class, un gruppo di pionieri che si uniscano per pressioni dal punto di vista legislativo. La definizione giuridica è importante per accelerare ulteriormente la diffusione e superare molti dei vincoli rappresentati dalla legislazione sull’impresa sociale. Oggi le benefit corporation sono quasi mille nel mondo, suddivise in 32 Paesi e rappresentate in circa 60 settori produttivi. La maggior parte si concentra negli Stati Uniti, dove la legge è stata approvata in 20 Stati ed è in corso di approvazione in altre sedici.