Wwf, Lipu, Enpa, Lav hanno già pronti i ricorsi ai Tar e hanno convocato una manifestazione nazionale a Venezia per il 18 settembre. Le associazioni ambientaliste hanno già annunciato che faranno ricorso contro questo calendario pieno di riaperture (spesso decise all’ultimo momento) che, anticipando di un paio di settimane la data d’inizio della stagione delle doppiette, mette a rischio la riproduzione di molti animali. La fine dell’estate coincide con il periodo riproduttivo di molte specie e quindi, uccidendo le madri, spesso muoiono indirettamente anche cuccioli e pulcini. La situazione. Dal 1980 al 2007 il numero dei cacciatori e’ dimezzato passando da 1,5 milioni a 700.000. In compenso, il Senato ha approvato una norma che ha cancellato i limiti della stagione venatoria previsti tra il 1 settembre e il 31 gennaio. Per puro divertimento vengono uccisi merli, ghiandaie, tortore, colombacci, anatre selvatiche che stanno ancora terminando il loro periodo riproduttivo. Senza contare le uccisioni illegali e incontrollabili. E sempre al Senato è fermo il ddl del senatore Franco Orsi ulteriormente permissivo nei confronti dei cacciatori. Le prime prese di posizione da parte del mondo della politica, della cultura e dello spettacolo. “Trentottomila doppiette, di cui diecimila nel Ternano e ventottomila in territorio perugino. Un clima di guerra nelle strade di campagna. Il macabro rituale della caccia in Umbria ricomincia. Quest’anno in tutte le regioni, tranne in quattro, e’ stata consentita la preapertura. I politicanti trasversalmente, dal Pdl all’Idv, fanno a gara a mostrarsi ossequiosi nei confronti delle lobbies venatorie che gestiscono forti interessi senza pero’ incontrare, è bene avere il coraggio di dirlo, il favore della maggioranza della popolazione, stanca di assistere, impotente, ad un massacro reiterato e protetto”. Francesco Pullia, Alessandro Rosasco, Liliana Chiaramello, Andrea Maori e Massimiliano Bardani dei Radicali Italiani – Umbria “Alcune delle specie a cui da oggi si può già sparare sono qui per nidificare e non l’hanno ancora fatto. Non sono uccelli di passaggio, sono i più preziosi per il nostro territorio. Hanno ancora i piccoli che non sono indipendenti. Le anatre, per esempio, non hanno ancora completato la muta delle piume e non sono in grado di volare”. Guido Scoccianti, Wwf Toscana “Piuttosto, voi, fermatevi a guardare il volo di un uccello. E’ arte, è vita. E poi guardatevi la mano che stringe il fucile, oppure guardate l’uccello da richiamo che vi siete portati da casa dopo averlo accecato per farlo strillare bene. Io vi chiedo: quando andate a letto alla sera, non vi sentite un po’ fuori luogo?” Giorgia, dal sito “Il respiro”