In armonia con la foresta, lontani dalla “civiltà”

Nel fitto della foresta pluviale dell’Amazzonia occidentale, gomito a gomito con giaguari e tapiri e circondata da una muraglia verde, vive una tribù isolata dal resto del mondo.

È una piccola comunità, composta da circa
duecento persone che vive al confine tra Brasile e Perù.
Vivendo isolati dal resto del mondo il loro stile di vita è
rimasto ancorato alla tradizione. Vivono in capanne, dette malocas,
e il loro sostentamento viene dalla terra: caccia e piccole
coltivazioni di noci, mais e banane.

 

Il merito di questa scoperta dalla grande rilevanza
antropologica è di un gruppo di ricercatori del Brazil
Indian’s protection agency. Un’organizzazione governativa che ha lo
scopo di proteggere e preservare le tribù indigene
brasiliane. I ricercatori sono venuti a conoscenza della possibile
esistenza della tribù dopo aver esaminato immagini
satellitari della valle Javari. Le foto rivelavano piccoli “buchi”
nella foresta. La conferma è arrivata lo scorso aprile,
sorvolando la regione è stato avvistato il piccolo
insediamento.

 

“Per confermare questa scoperta sono necessari anni di attente
ricerche”, sostiene il coordinatore della spedizione Fabrizio
Amorim, “a seguito di precise norme volte a proteggere le
tribù isolate”.

 

Per preservare la tribù l’Indian National Foundation
(Funai) non ha intenzione di rendere pubbliche le coordinate
relative alla sua posizione. Il contatto con la cosiddetta
“civiltà” è spesso deleterio per le comunità
isolate. I tempi di Cortès e dei conquistadores che
compievano genocidi di popoli considerati inferiori sono finiti, ma
i missionari esistono ancora e cultura e tradizioni locali
rischiano di esserne soggiogate.

Le minacce per le popolazioni indigene non vengono solo dalla
cultura dominante. Industria mineraria e del legname, pesca, caccia
e agro pastorizia sono gli altri fattori che mettono in pericolo la
sopravvivenza degli indigeni nonostante il loro isolamento
geografico.

 

In luoghi remoti del pianeta, nei quali la civiltà non
è riuscita ad estendere la propria influenza, vivono diverse
tribù isolate. Oltre la metà sono concentrate in
Brasile e Perù. Si tratta sempre di esigui gruppi di
persone, di rado superano il centinaio di individui.

Fiona Watson, responsabile delle campagne che Survival
International
conduce in Brasile, lancia l’allarme:
“Queste popolazioni sono uniche: una volta sparite lo saranno per
sempre”.

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