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I recenti risultati, raccolti nel nuovo catasto dei ghiacciai italiani, mostrano come nel giro di 50 anni i ghiacciai piemontesi abbiano subito un dimezzamento della loro superficie, passata da 56,4 km quadrati a, soli, 28.
Frammentazione, regressione, riduzione. Sono questi i termini che si leggono nell’ultimo studio realizzato dall’Università degli studi di Milano, in collaborazione con Levissima e che mira a monitorare lo stato di salute dei ghiacciai alpini. In altre parole scioglimento.
L’obiettivo dello studio è la realizzare, entro il 2014, un catasto nazionale, collaborando con il Comitato Ev-K2-CNR e con il Comitato Glaciologico Italiano, che monitora già dagli inizi del ‘900 lo stato del cuore freddo delle Alpi.
Il Piemonte è una regione particolarmente ricca in ghiacciai: si passa da quelli piccoli nelle Alpi Marittime e che praticamente guardano il Mar Mediterraneo, a quelli di maggiori dimensioni situati ai piedi di montagne che superano i 4.000 m, come il Gran Paradiso e il Monte Rosa.
Il ghiacciaio Belvedere e il lago effimero.Confrontando le recenti foto aeree con i dati raccolti dal Comitato Glaciologico Italiano negli anni ’60, si è registrato come il numero dei ghiacciai sia lievemente diminuito (da 118 a 98), mentre la superficie totale si è invece dimezzata (-50,2%), passando da 56,4 km quadrati a 28 km quadrati.
“La fase di regresso glaciale è più accentuata nei settori meridionali del Piemonte, come le Marittime e il Monviso,
dove condizioni altimetriche, climatiche e morfologiche non favoriscono la conservazione dei ghiacciai”, ha spiegato il professor Claudio Smiraglia dell’Università degli Studi di Milano, che coordina il progetto di ricerca.
Altro dato interessante dal punto di vista scientifico è l’accorpamento di ghiacciai prima considerati separati. Il caso
più eclatante è quello del Belvedere sul Monte Rosa, uno dei pochissimi ghiacciai alpini dove si è verificato, nel
2002, un aumento rapido e anomalo di velocità, area e spessore con la successiva nascita del Lago Effimero. Nel precedente catasto il ghiacciaio risultava suddiviso in 3 ghiacciai, oggi è classificato come un’unica lingua di ghiaccio.
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