Incentivi alle rinnovabili. Se in Italia ci spengono il sole

“Occasione sprecata. Quello che lascia basiti è il metodo””Sebbene il nuovo decreto rinnovabili abbia recepito parte delle istanze avanzate dai produttori, l’impressione generale è che le grandi aspettative riposte dagli…

“Occasione sprecata. Quello che lascia
basiti è il metodo”

“Sebbene
il nuovo decreto rinnovabili abbia recepito parte delle istanze
avanzate dai produttori, l’impressione generale è che le
grandi aspettative riposte dagli operatori siano state disattese.
Quello che più lascia basiti è il metodo utilizzato:
per i principali punti chiave del “sistema rinnovabili” – in primis
la definizione del valore degli incentivi – si rimanda infatti a
future disposizioni attuative, introducendo così non una
norma, non stabilità e chiarezza, bensì ulteriori
elementi di incertezza”.
– nota stampa Aper,
Associazione Produttori Energia da fonti Rinnovabili, 3/3/2011,
17:00

“Una scatola vuota?”
“Non ci fidiamo e
aspettiamo a cantar vittoria perché ancora manca il
provvedimento che dovrà rimodulare le soglie e gli incentivi
dando certezza agli operatori del settore e alle pubbliche
amministrazioni. Non vorremmo che questo provvedimento fosse la
solita scatola vuota. Tutti i soldi destinati al nucleare inutile
dovrebbero invece essere spesi per le rinnovabili, fermo restando
le tutele paesaggistiche e il rispetto delle linee guida
sull’impatto ambientale e degli impianti”.

“Si è tentata un’operazione volta a bloccare
indistintamente le rinnovabili”
“E’ urgente
che il ministro Romani torni in Parlamento a illustrare il testo
definitivo. Sul presupposto, infatti, di due princìpi
assolutamente condivisibili quali la necessità di una
sensibile riduzione degli incentivi pubblici agli impianti e di una
più ferma battaglia a speculazioni e imbrogli, si è
tentata una operazione politica volta a bloccare indistintamente le
rinnovabili. E’ divenuta palese nei giorni scorsi la sudditanza del
governo a forti lobby industriali del settore
energetico”.
– Sen. Salvatore Tomaselli, PD,
3/3/2011,
16:30

“Dubbi sulla costituzionalità del
decreto”
“Un risultato persino peggiore di quello
ventilato negli ultimi giorni. Non è stato tenuto conto
delle esigenze di settore. Tenere gli incentivi del Conto Energia
solo fino al 31 maggio senza un periodo ‘cuscinetto’ compromette da
subito gli investimenti in corso, perché determina il
congelamento immediato dei finanziamenti bancari, di fatto fermando
i cantieri degli impianti in costruzione. Riguardo alla
costituzionalità del decreto, Assosolare valuterà le
azioni più opportune nell’immediato, soprattutto con
riguardo ai profili di eccesso di delega per violazione dei
principi, criteri e termini dettati dalla Legge Delega. Non
dovrebbe poi essere sottovalutato che le agenzie di rating
potrebbero considerare se ritenere questa decisione come indicatore
della valutazione del rischio Paese, con le possibili conseguenze
del caso”.

– Assosolare, 3/3/2011,
16:15


“Incomprensibile la fretta di Romani”
”Si
resta veramente perplessi nel constatare che l’attuale governo,
lento e affaticato su tutti gli argomenti più scottanti,
spinga sull’acceleratore e si attivi a colpi di accetta per colpire
un settore oggi strategico come quello delle energie rinnovabili.
Se è ampiamente condivisibile una riflessione sull’effetto
del sistema incentivante e sulla necessità di una graduale
rivisitazione di tale sistema, non si comprende, se non con
retropensieri che non ci appartengono, il perché di questa
presa di posizione del ministro Romani che non riesce o non vuole
aprire una riflessione condivisa e strategica. Gli allarmanti dati
sull’occupazione giovanile prodotti oggi dall’Istat dovrebbero far
convergere sulla necessità di individuare strade nuove per
il mondo del lavoro, e la green economy, secondo unanime
condivisione di tutti gli analisti, è sicuramente una di
queste strade. Questo atteggiamento shock da bombardamento
improvviso su un settore, che in tempi di crisi risulta dinamico ed
effervescente, è errato e superbo”.
– Roberto Menia, coordinatore nazionale di Fli,
già sottosegretario all’Ambiente, 3/3/2011, 16:00

“Era la meta di una campagna di
disinformazione”

“Nelle ultime settimane abbiamo letto che le rinnovabili ci
costano 5,3 miliardi, e non quanto ci costano oggi le altre fonti,
dal petrolio libico al nucleare. Che lo sviluppo delle rinnovabili
costa 1,7 euro a famiglia al mese, omettendo che possono far
guadagnare al sistema Italia 110 miliardi di euro e creare 210mila
nuovi posti di lavoro. Mentre in tutto il mondo si formano
joint-venture milionarie per lo sviluppo di tecnologie e centrali
avveniristiche come quelle di Carlo Rubbia, in Italia continuiamo a
parlare di ingiustizia degli incentivi allo sviluppo del
fotovoltaico, di costi spropositati, di distorsione del mercato, di
bolla speculativa. Un’escalation di titoli parziali e fuorvianti
che potrebbe essere collegabile a una campagna di disinformazione
ragionata, tesa a preparare il terreno proprio a questo
decreto”.
– Marco Roveda, fondatore LifeGate,
3/3/2011, 16:00


“Ma le mobilitazioni e la Ue impediranno che si fermi lo
sviluppo delle fonti pulite in Italia”
“Neanche la
mobilitazione di questi giorni di cittadini e aziende, associazioni
ambientaliste e di settore, parlamentari di entrambi gli
schieramenti, è riuscita a fermare un decreto che
avrà effetti gravi e dannosi sulle rinnovabili in Italia.
Per il solare fotovoltaico, imprenditori e cittadini sono lasciati
nella più totale incertezza. Solo chi ha già i
cantieri aperti e finirà entro maggio avrà sicurezza
sugli incentivi”.
Edoardo Zanchini, responsabile energia e
infrastrutture di Legambiente, 3/3/2011,
15:00

“Più certezza e stabilità a un settore che
non deve diventare una bolla speculativa”.

“Oggi è stato avviato un meccanismo virtuoso che
consente la moralizzazione del settore. Scateneremo Carabinieri e
Corpo Forestale sul territorio contro coloro che hanno truffato
realizzando pannelli di cartone argentato o non hanno allacciato
gli impianti alla rete. Il capitolo incentivi è stato
rinviato a un successivo provvedimento interministeriale, che
prevede anche il confronto con le categorie, dove di ridefinisce la
situazione incentivi e si fissano nuovi obiettivi”.

– Stefania Prestigiacomo, ministro
per l’Ambiente, 3/3/2010, 13:30

“Come dare a Dracula l’associazione donatori di
sangue”

“Di fatto se ne occuperà Romani. E delegare a lui la riforma
del fotovoltaico è come affidare a Dracula la riforma
dell’associazione donatori di sangue. Dando per scontato che quella
del tetto a 8 mila MW era una provocazione per alzare la posta,
quella proposta paradossalmente era quasi meglio visto che a giugno
saremo ancora lontani da quell’obiettivo e nel frattempo, non
avendo certezze sul futuro, si fermeranno tutti gli
investimenti”.

– Francesco Ferrante, responsabile
delle politiche relative ai cambiamenti climatici del Pd, 3/3/2011,
10:30

“La situazione non è ancora chiara”

“Siamo di fronte ad un importante passo indietro rispetto al
colpo mortale che il governo stava per sferrare alle fonti
rinnovabili. Ora è prioritario dare subito regole certe per
far proseguire positivamente l’Italia nelle rinnovabili, un settore
strategico per il futuro del nostro paese e che va migliorato per
essere più trasparente, eliminando abusi e sprechi, con
procedure semplificate e con contributi decrescenti in modo da
favorire le tecnologie più innovative e sostenere il pieno
ingresso nel mercato”.

– Ermete Realacci, 3/3/2011,
10:30

“La riduzione degli incentivi va
concordata”
“La crescita delle rinnovabili deve
continuare concordando una ragionevole riduzione degli incentivi e
rafforzando la diffusione di un tessuto di imprese ‘verdi’”.
– Gianni Silvestrini, direttore
scientifico di Kyoto Club, 2/3/2011, 16:20

“Invece, si potrebbero fermare i regali alle acciaierie di
circa 120 milioni all’anno”

“La scure dei tagli colpirebbe le fonti energetiche pulite che
l’Italia si è impegnata a sostenere rischiando, in caso di
inadempienza, pesanti sanzioni. L’industria dell’eolico e del
fotovoltaico impiega in Italia 42.000 addetti e centinaia di
migliaia nell’indotto, 100.000 solo nel fotovoltaico: oggi queste
famiglie rischiano la disoccupazione o una brusca diminuzione del
reddito. Sul prezzo dell’elettricità casalinga gravano costi
poco noti che potrebbero essere tagliati, come per esempio quelli
del servizio di interrompibilità. In cambio della
disponibilità all’interruzione in caso di picco, gli
industriali dell’acciaio incassano 120 milioni di euro
l’anno”.

– Massimo Sapienza, presidente Asso
energie future, 1/3/2011, 18:00


“Salviamo le rinnovabili e puntiamo almeno a 20.000 megawatt al
2020″

“Sarebbe un gravissimo errore bloccare l’industria del solare e
delle rinnovabili. Il governo deve avere coraggio e porre un
obiettivo ambizioso prevedendo una graduale riduzione degli
incentivi ma offrendo certezze alle imprese. Ma l’Italia deve
assumere la leadership europea e mediterranea diventando anche
produttore ed esportatore di tecnologia”.
– Alfonso Pecoraro Scanio, presidente
della fondazione Univerde e ministro dell’Ambiente al varo del
primo Conto Energia, 28/2/2011, 18:26

“L’Italia sta per spegnere il ‘suo’ sole”

“Il decreto legislativo ‘blocca-solare’ proposto dal dicastero
dell’economia, che vuole porre un ‘tetto’ al fotovoltaico e
bloccarne gli incentivi, fa’ andare l’Italia in controtendenza
rispetto al mondo intero: così spegneremo il ‘nostro’ sole e
tutta l’economia, ancora giovane, che ruota intorno alle
rinnovabili. Una mossa in controtendenza rispetto al mondo intero
che ormai punta sulla green-economy con grande sviluppo delle fonti
rinnovabili di energia, ma soprattutto rispetto alla politica
energetica indicata dall’Unione Europea che si è posta
l’obiettivo di almeno il 20% al 2020 di copertura da fonti
rinnovabili dei consumi di energia, un obiettivo sostenibile solo
con il concorso di tutti i paesi”.

– Stefano Leoni, Presidente del WWF
Italia, alla conferenza stampa delle aziende delle energie
rinnovabili e associazioni ambientaliste di fronte al Ministero
dello Sviluppo Economico, 28/2/2011

“Il governo getta la maschera”

“Il governo getta la maschera con un attacco senza precedenti
alle fonti rinnovabili. Con la proposta di Decreto legislativo che
verrà presentata domani dal Ministro Romani si vogliono
fermare l’eolico, il solare, e le biomasse in Italia per dare
spazio al nucleare”.

– Rossella Muroni, direttore generale
di Legambiente, 28/2/2011

“Ormai è chiaro, si vuole cancellare il
settore”

“Ormai è chiaro. Il governo Berlusconi ha deciso di
cancellare il settore delle energie rinnovabili e del fotovoltaico
per favorire gli affari delle lobbies del nucleare. Con il decreto
legislativo che il ministro Romani presenterà al pre
Consiglio dei ministri di domani si rischia di mettere la pietra
tombale su un settore, quello della green economy e delle
rinnovabili, fondamentale per il futuro del paese, mettendo a
rischio più di 120 mila occupati ed investimenti già
effettuati per oltre 8 miliardi di euro. Con il piano del governo
sul nucleare non solo ci saranno enormi problemi per l’ambiente e
per la sicurezza e per l’ambiente ma si avrà un aumento
della bolletta per i cittadini del 18%”.

– Angelo Bonelli, presidente Verdi,
28/2/2011

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