Incontrarsi fuori dal tempo

Nell’eterno gioco di attrazione tra uomo e donna si riflette una vicenda cosmica, la vita di coppia diventa cos

Elevato da semplice imperativo biologico a mezzo di espressione e
di comunicazione, in occidente il sesso ha conquistato un posto
importante nell’equilibrio della persona e nel processo di
maturazione dell’Io.

Nelle tradizioni spirituali orientali, invece, la sessualità
si inserisce proprio in una visione opposta, che verte al
superamento dell’individualismo o dell’ego.
L’energia sessuale è vista come uno strumento da utilizzare
in un lavoro di trasformazione e di liberazione che riguarda la
totalità dell’essere.

Tutte le antiche tradizioni narrano che Dio ha creato un’unica
entità, androgena, che si è poi separata e divisa,
nel processo della Genesi, per dare vita alle “diecimila cose”. Da
allora, ogni metà cerca disperatamente di ricongiungersi
all’altra, di tornare a fondersi con lei.

Ogni atto d’amore diviene quindi un atto di ricongiungimento, in
cui l’identità dell’uno si fonde con quella dell’altro,
nella riscoperta dell’antica unità primordiale.
Da questa prospettiva, ogni desiderio di unione o, meglio, di
riunione, diviene un desiderio di ritorno all’unità, verso
il superamento della sofferenza del sentirsi “diviso”.

“Unirsi” è diventare uno, tornare ad essere uno, mentre
“accoppiarsi” è incontrarsi ma restare due. In questo
è celato il senso sottile di ogni esperienza mistica.
L’atto sessuale diviene lo strumento che può aiutare la
mente a cogliere la “visione all’indietro”, fissando l’atto
continuo della creazione. Volgersi indietro (paravritti in
sanscrito) permette di recuperare bindu (il seme), il luogo
originario dell’energia, che è individuabile ma che non ha
dimensioni, è uno “spazio vuoto”.

Il rito dell’unione di due esseri permette così di cogliere
il processo creativo oltre il fluire del tempo, avvicinarsi al
primigenio atto divino della Creazione, recuperando lo stato che
precede la separazione, nella gioia dell’essere, prima della genesi
e al di là del tempo.

Loredana Filippi

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