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Italiani e cibo… ecco qualche informazione in più.
Nella classifica dei campi coltivati con i metodi
dell’agricoltura biologica, il nostro Paese è preceduto solo
da Australia e Argentina, e stacca di gran lunga Brasile e Stati
Uniti. E guida la classifica tra i Paesi europei.
Secondo l’IFOAM, nel mondo le aziende agricole che coltivano
secondo i metodi bio sono 560mila. 45mila quelle nel nostro paese.
Delle fattorie e aziende agricole biologiche presenti a livello
internazionale, una su 10 è italiana.
A livello mondiale, il fatturato è di 25 miliardi di
dollari.
In Italia il fatturato complessivo ‘bio’ è stimabile in
1,6 miliardi di euro, per una spesa di circa 80 euro per famiglia.
Il 26% della spesa bio è per il latte e i latticini; il 17%
per pane, pasta, riso, biscotti; il 16% per frutta e verdura, il
10% per dolcificanti e complementi nutritivi, il 6% per le
uova.
Nel frattempo, gli italiani risparmiano sul cibo. I consumi di
pane, frutta e verdura stanno registrando un brusco calo (-8%)
mentre crescono quelli di latte (+1%) e yogurt (+3%). Ogni italiano
nel 2004 123 chili di cereali e prodotti da forno; poco più
di 195 chili di ortaggi, 130 di frutta e bevuto all’incirca 50
litri di vino. In calo il consumo di riso (-5%) e di carne
(-5%).
Una brusca flessione negli acquisti. Ma non nella spesa, che
aumenta: per il settore dell’ortofrutta, affermano le
confederazioni di agricoltori, pur mangiando meno frutta e verdura
gli italiani hanno speso molto di più per acquistarne. In
poco meno di due anni i consumi pro-capite sono scesi da 349 a 325
chili l’anno, mentre dalle tasche sono usciti più soldi: nel
2002 si spendevano circa 85 euro al mese; nel 2004, 95 euro
(+11,7%).
Quindi, anche se si intravvedono i segnali di qualche
difficoltà economica per fare la spesa, non si può
non accorgersi che l’espansione del metodo biologico è
inarrestabile.
S.R.
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