Black lives matter

Cosa è successo a Jacob Blake a cui la polizia ha sparato più volte alle spalle

Nel Wisconsin, Jacob Blake, un uomo afroamericano, è stato ripetutamente colpito alle spalle da una serie di colpi d’arma da fuoco esplosi dalla polizia.

È successo di nuovo. Domenica 24 agosto, a Kenosha, nello stato americano del Wisconsin, Jacob Blake, un uomo afroamericano di 29 anni, è stato ripetutamente colpito alla schiena da una serie di colpi sparati dalle forze dell’ordine. L’uomo è stato operato d’urgenza ed è ora ricoverato in ospedale. A causa delle ferite subite è rimasto paralizzato dalla vita in giù, ma non si sa ancora se il danno sarà permanente.

Cosa è successo a Jacob Blake

La scena è stata filmata da alcuni testimoni presenti al momento degli spari e poi diffusa online da Ben Crump, avvocato per i diritti civili che si sta occupando del caso.

Non si sa ancora cosa sia successo prima dei venti sconvolgenti secondi che sono diventati virali o cosa abbia portato alla sparatoria.

Il video mostra solamente tre poliziotti che urlano puntando le loro pistole contro Blake che si dirige di spalle verso il proprio suv. Pochi secondi dopo, mentre sta entrando nell’auto, uno degli agenti lo afferra per la maglietta e spara. Uno, due, tre, almeno sette volte mentre i testimoni assistono inermi alla scena, gridando.

All’interno della macchina c’erano tre dei sei figli di Blake, di tre, cinque e otto anni. “Hanno visto un poliziotto sparare a loro padre. Saranno traumatizzati a vita. Non possiamo permettere che la polizia non adempia al loro dovere di proteggerci”, ha twittato l’avvocato Crump.

C’è ancora molto da chiarire

Le indagini sono state assegnate al Dipartimento di giustizia del Wisconsin e i tre agenti, di cui non si conoscono ancora i nomi, sono stati messi in congedo. La polizia di Kenosha ha fornito pochissimi dettagli sulla dinamica dell’accaduto e non esistono filmati ufficiali della sparatoria dato che gli agenti non indossavano telecamere sulla divisa.

“La polizia non ci ha ancora detto cosa sia successo – ha denunciato Crump –. Il solo fatto di essere nero in America desta automaticamente sospetti”.

Da George Floyd a Jacob Blake

Domenica 23, le autorità hanno istituito un coprifuoco di emergenza che però non ha fermato le centinaia di persone che sono scese in piazza per protestare contro l’accaduto. “Non ci arrenderemo”, hanno ripetuto. Secondo quanto riportato dal quotidiano statunitense New York Times, negli ultimi tempi la città ha visto deteriorare le relazioni tra la comunità e la polizia, aumentando gli scontri.

Le proteste sono andate avanti anche tutta la giornata di lunedì e martedì, prolungandosi fino a tarda notte e la situazione sembra diventare sempre più delicata ogni minuto che passa. La polizia ha usato gas lacrimogeni e spray al peperoncino per disperdere i manifestanti, che hanno risposto lanciando bottiglie e incendiando negozi, cassonetti e macchine. Nella serata di martedì 25 sono rimaste ferite tre persone e una ha perso la vita.

Un quadro che sfortunatamente riflette ciò che sta succedendo di tutto il paese. Dalla fine di maggio, gli Stati Uniti stanno attraversando un periodo di forti tensioni sociali: il video dell’omicidio di George Floyd, un uomo afroamericano soffocato dall’agente Derek Chauvin durante un arresto, ha portato alla luce una straziante ed infinita serie di violenze perpetuate dalle forze dell’ordine ai danni delle minoranze in tutto il Paese.

Il governatore del Wisconsin Tony Evers ha condannato fermamente ciò che è successo a Blake ricordando proprio gli innumerevoli precedenti venuti a galla negli ultimi mesi. “Anche se non conosciamo ancora tutti i dettagli, sappiamo perfettamente che non si tratta della prima persona di colore ad essere colpita, ferita o uccisa senza pietà da parte di individui che fanno parte delle forze dell’ordine del nostro stato o della nostra nazione”, ha ricordato.

Purtroppo, malgrado negli Stati Uniti, come nel resto del mondo, si siano moltiplicate le manifestazioni del movimento Black lives matter, sono ancora tanti, troppi, i casi di violenze a cui ci troviamo ad assistere.

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