James Lovelock: eppur si autoregola

La Terra come unico organismo vivente nel quale ogni parte è connessa all’altra. Questa la teoria sviluppata nel 1965 da James Lovelock insieme a Lynn Margulis.

Classe 1919, medico, biofisico e chimico, ricercatore e consulente
alla Nasa, inventore di strumenti analitici, Lovelock è
stato il primo scienziato a compiere 35 anni fa una scelta per
molti versi trasgressiva: quella di lavorare come ricercatore
autonomo e indipendente, fuori dalle istituzioni accademiche e
dagli istituti di ricerca, in un laboratorio casalingo allestito a
casa sua, un cottage nella verde e silenziosa campagna inglese.
Lì, affiancato dalla biologa americana Lynn Margulis, ha
formulato la teoria di Gaia.
Contrario per sua natura a ogni forma di dogmatismo applicato alla
scienza, egli ammette di aver sempre cercato di cimentarsi in un
tipo di ricerca che abbracciasse tutta l’esistenza umana,
trovandola proprio in Gaia, dea della Terra nella mitologia greca.
E’ il nome con cui lo scrittore e amico William Golding, premio
Nobel per la letteratura, gli suggerì di battezzare la sua
teoria.

All’inizio non è stato facile, racconta l’illustre
scienziato inglese, perchè la cosa peggiore che possa
accadere ad una teoria scientifica è proprio quella di
essere ignorata o disapprovata. Ma ammette anche che le critiche
aspre e robuste ricevute per quella che fu considerata da molti
un’ipotesi stravagante, gli sono servite a dare sempre più
rigore alle sue idee e gli hanno permesso di svilupparle in una
solida teoria che ancora oggi alimenta un articolato dibattito tra
gli scienziati.

L’approccio unitario e olistico che Lovelock ha dato ai suoi studi
ha suscitato da subito la simpatia del movimento ambientalista. Un
amore ricambiato dallo scienziato inglese che però non ha
mai nascosto le sue simpatie per l’energia atomica. Il mio cuore
è con gli ambientalisti, scrive Lovelock, ma vedo le loro
buone intenzioni vanificate dall’incapacità di comprendere
che la difesa dei diritti dell’uomo da sola non basta. Prima o poi,
nel ventunesimo secolo, penseremo con rabbia a coloro che oggi
continuano a inquinare usando carbone e petrolio invece di
sfruttare i benefici dell’energia atomica. Parole inquietanti ma al
tempo stesso profetiche. Fellow della Royal Society dal 1974,
pluripremiato per la sua attività di scienziato, Lovelock
è anche autore di numerosi articoli scientifici e libri di
successo. In italiano sono stati tradotti da Bollati Boringhieri
“Gaia”. Nuove idee sull’ecologia” , “Le nuove età di Gaia” e
recentemente “Omaggio a Gaia”, l’avventura straordinaria e
affascinante di un uomo rimasto sempre fedele ai suoi principi.

Maurizio Torretti

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