L’acqua una propriet

Rendere “merce” le riserve mondiali di acqua

Dare potenzialità alle aziende di creare utili sull’acqua,
significa discriminazione dei meno abbienti, aumento dei consumi,
sperpero, significa investimenti su tecnologie chimiche come la
dissalazione, che è un metodo altamente inquinante, sia per
l’utilizzo di combustibili fossili che per la soluzione salina che
viene prodotta e poi dispersa nei mari.

La nascita, dunque, di aziende padrone che si impossesseranno delle
risorse idriche mondiali farà sì che l’acqua
andrà a chi potrà permettersela e non a chi ne
avrà bisogno.

L’acqua deve e dovrà sempre essere ritenuta un bene
comune,una proprietà “dell’uomo planetario” come lo definiva
Jorge Carrera Andrade, un diritto fondamentale. Persino, Plinio il
Vecchio sosteneva che “l’acqua è un dono celeste”.

Un modo per salvare l’acqua del mondo esiste: riparazione delle
infrastrutture, recupero dei sistemi idrici e delle reti fognarie,
radicale inversione dei metodi di produzione e cambiamento nella
gestione dei bacini idrografici, salvaguardia dell’acqua ed
educazione ecologica.

Fortunatamente, si è già creato un fronte comune di
ambientalisti, di attivisti, di popoli, di contadini e di cittadini
del mondo che hanno tutte le intenzioni di combattere contro questa
forma di mercificazione dell’acqua, e che tenteranno con ogni mezzo
di proteggere il patrimonio idrico sulla base dei principi di
conservazione ed equità.

Il prossimo appuntamento è a Kyoto in marzo, dove si
terrà il terzo forum mondiale dell’acqua.

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