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Dopo il carbone, il petrolio e il nucleare, ecco cosa rivoluzionerà il mondo dell’energia, grazie all’acqua.
Passata quasi in sordina, la notizia è ufficiale. Il 24
maggio, il Parlamento europeo ha deciso, con larga maggioranza, di
costruire nei paesi UE piattaforme per la
produzione dell’idrogeno, il vettore energetico del
futuro.
La decisione di affrancarsi sempre di più dalle fonti
fossili (carbone e petrolio) e dal nucleare è in linea con
le
politiche ambientali finora attuate da Bruxelles,
attente alla situazione globale e volte a mitigare gli effetti del
cambiamento climatico in atto.
Il ministro dell’Ambiente
Alfonso Pecoraro Scanio ha precisato che non solo
l’Italia parteciperà al progetto, ma che anzi lo farà
in modo verde.
Come?
Sfruttando le
energie rinnovabili per il procedimento
dell’elettrolisi dell’acqua, indispensabile per scindere gli atomi
di ossigeno da quelli dell’idrogeno ed ottenere così
quest’importante risorsa.
Ma non è finita qui.
Secondo i ministri dell’Ambiente dei Paesi UE è necessario
potenziare il
settore dei trasporti a idrogeno, al momento
fortemente avversato dalle lobby del petrolio che vedrebbero venir
meno una importante fetta del proprio mercato.
Gli esempi concreti ci sono già: Pecoraro Scanio ha
ricordato lo stato della
California, dove circolano numerose
auto a idrogeno. Ma senza andare tanto lontani si
può anche citare Torino, con i suoi autobus a idrogeno, e
molte altre città europee.
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