L’Immaginazione nella Cura della Vista

Tutti possono coltivare una buona immaginazione, ad occhi aperti e ad occhi chiusi, e con ciò migliorare la memoria e la vista

Per “immaginazione” intendiamo qui la facoltà della mente
umana di visualizzare immagini mentali ad occhi chiusi, come anche
ad occhi aperti, il più possibile simili o identiche a
ciò che si vede ad occhi aperti, o a ciò che si
ricorda di aver visto. L’immaginazione non è perciò
“astratta”, ma dà luogo a figure mentali ben chiare, vivide,
lucide, ricche di dettagli e analizzabili con lo sguardo, con
l’occhio della mente, mediante lo spostamento della “centrale
fissazione”.

Come dice il
Dott. Bates
, non può esserci immaginazione se
non vi è anche visione e memoria. Le tre facoltà
sono distinte ma in realtà coincidenti.

Fare esperienza di questa verità è molto importante
nell’àmbito della Cura della Vista: come è possibile
ricordare una cosa che non si è mai vista? Come è
possibile immaginare una cosa di cui non si ha memoria alcuna? Come
è possibile vedere ciò che non si è in grado
di figurarsi mentalmente? Rispondere filosoficamente a queste
domande è inutile, bisogna fare delle prove, condurre degli
esperimenti con se stessi, passare all’azione.

Si tratta di riattivare le tre coincidenti facoltà iniziando
con il praticarne una, quella che riesce meglio, e verificare che
anche le altre, se difettose, migliorano. Ad esempio, una persona
miopica può verificare che la sua vista, senza occhiali,
è molto buona al punto prossimo; perciò potrà
usare questa buona visione per rimirare lungamente un piccolo punto
stampato e rafforzarne il ricordo, ad occhi chiusi e poi a occhi
aperti. Così facendo, la persona vedrà che, con la
pratica continuata, non solo il ricordo del punto stampato
arriverà alla mente senza particolari difficoltà, ma
anche la sua immagine mentale, che dipende dalla facoltà di
immaginazione, sarà sempre più vivida e
persistente.

Una buona immaginazione mentale…

Una buona immaginazione mentale di immagini visive è
fondamentale per godere di vista perfetta e di ottima memoria.
Infatti, nel saper immaginare mentalmente un oggetto, un colore,
una scena, la mente trova sollievo, si rilassa, perde ogni tensione
legata alla preoccupazione del vivere, si trova a suo agio. Questa
sensazione di agio, di comodità, si trasmette
automaticamente anche all’occhio e a tutti gli altri organi del
corpo, contribuendo a mantenerlo in buona salute e in perfetta
vitalità. Di conseguenza, la vista si mantiene perfetta, e
in questo stato genera il materiale visivo adatto per essere
immagazzinato perfettamente nella memoria, pronto ad essere
nuovamente immaginato.

Tutti possono coltivare una buona immaginazione, ad occhi aperti e
ad occhi chiusi, e con ciò migliorare la memoria e la vista,
e non importa quanto difettosa sia questa facoltà all’inizio
della pratica dei metodi di
rilassamento
per la vista perfetta senza occhiali.

I risultati che si sono ottenuti in passato, sia quelli pubblicati
dal
Dott. Bates
che quelli odierni raccolti dai praticanti
moderni del suo Sistema Originale, sono davvero molto
incoraggianti.
Ci sono persone che curando la propria vista imperfetta,
praticando, per esempio, con la Tabella di Controllo di Snellen,
hanno guarito la loro tendenza a mangiarsi le unghie. Altri hanno
risolto problemi di emicrania o di sinusite cronica che li
affliggeva da anni. Altri ancora hanno scoperto come interrompere
un fastidioso singhiozzo con la semplice immaginazione mentale di
un punto nero, oppure risolvere un attacco di starnuti o un
raffreddore senza usare farmaci o altri rimedi.

Ma se ci limitassimo ad illustrare questo utilizzo “semplice” della
facoltà di immaginazione, faremmo un torto a noi stessi e al
Dott. Bates.
Le implicazioni di questo tipo di pratica vanno molto più in
là. Hanno a che fare con piani di Realtà che sfuggono
alla nostra comprensione comune, a meno che non si accetti un
cambio di paradigma e si cominci a realizzare che l’esistenza umana
pertiene ad un dominio psico-spirituale, che è, per
definizione, senza limiti.

Rishi Giovanni Gatti

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